So che molti lo fanno con ingenuità e senza malizia, ma divulgare le cosiddette “bufale” non è cosa innocente, al di là delle intenzioni. E' ormai noto che vi sono siti acchiappaclick che sfrucugliano nelle paure della gente, sfruttandone l'indignazione (con l'esca della curiosità) per alimentare altre paure e altre inquietudini.
C'è chi, sul versante politico, sta utilizzando la Rete per diffondere notizie che non stanno né in cielo né in terra ( non faccio nomi, non ce n'è bisogno).
Non amo le teorie complottistiche, ma l'opinione pubblica è pasta molle e i persuasori occulti, di ogni risma e colore politico, sono in agguato e non da ora.
Quel che meraviglia è la mancanza di filtro che molti dei frequentatori dei social ( Facebook, fra tutti i siti social, ne è il più chiaro esempio) dimostrano nel condividere materiali di dubbia provenienza.
Insomma, che qualche inquinatore di pozzi si aggiri tra di noi è facile aspettarselo, ma che vi sia una marea di gonzi che ci cascano regolarmente un po' meno.
Non me ne abbiano coloro che si dedicano alla condivisione compulsiva: è facile cascarci, anche quando si è un po' accorti ( e ciascuno di noi deve fare il “mea culpa” , compreso il sottoscritto).
Lo spargimento dell'odio o semplicemente la piccola pratica della calunnia, però, rendono parecchio
(in particolare, in denaro) ai mestatori della Rete.
Se volete fare da volano alle balle spaziali, fate pure ( ma non vi approvo...ecchissenefrega, direte voi ;-)) , purché siate consapevoli che quest'ultime, quando cadono sulla testa di qualcuno, fanno male, a volte, molto male: come i sassi gettati dal cavalcavia dagli adolescenti annoiati.
arz
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