Usare immagini di bambini sofferenti e
nel caso specifico morti può essere una forma persuasiva scorretta.
I bambini sofferenti esistono anche
fuori dall'obiettivo di macchine fotografiche e delle videocamere.
D'accordo.
Prendere però un'immagine reale,
modificarla e renderla agli occhi dell'opinione pubblica “falsa”
si spiega solo così: o si ha un tornaconto personale (mi riferisco
ai siti acchiappaclick che sfrucugliano sui sentimenti razzisti
dominanti per raccogliere soldi facilissimi attraverso la pubblicità)
o si è complottisti a oltranza (e sto parlando di coloro che non
credono che l'uomo sia allunato e che gli ebrei nelle Torri gemelle
non si siano presentati al lavoro perché sapevano che cosa sarebbe
successo). Mentre i primi sono sicuramente dei “banditi” secondo
la definzione di C.M. Cipolla nel saggio "Le Leggi della stupidità umana",
ossia hanno un tornaconto personale a danno degli altri, i secondi, a
mio avviso, non sono solo “stupidi”, nella definizione edulcorata
del grande economista, ma stronzi emeriti, psicotici e
autolesionisti.
E' vero: in realtà, hanno un
tornaconto personale nell'immediato, ossia qualche like da parte di
qualche analfabeta funzionale, ma stanno inquinando in maniera
irreversibile la fonte di informazione da cui si abbeverano loro e
gli altri.
Perché essere diffidenti è bene, non
fidarsi di nessuno è male poiché si seguiranno, temendo di
sbagliare, solo i propri borborigmi, come fanno i vecchi
ipocondriaci.
Gli avvelenatori di pozzi, insomma, gli
untorelli esistono e appestano l'aria di tutti.
Sappiano, però, che le vittime dei
loro atti non saranno solo i loro nemici (le zecche, i buonisti, le ONG, i Comunisti and
so on), ma prima o poi anche loro stessi e i loro cari.
Che peste (immediata e mortale) li colga e che il vermocane
divori loro le budella!
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