mercoledì 11 novembre 2020

Bonifica. Come sdoganare il linguaggio del IV Reich.

 Come sapete, il sito "Graffi di gesso" nasce dall'indignazione per gli abusi linguistici. Non per gli errori ortografici degli analfabeti di andata e di ritorno per cui bisogna avere pietà e comprensione, ma per l'uso strumentale della lingua, in particolare quando comporta cambiamenti talvolta fatali nei paradigmi mentali. 

Ecco ora la Raggi, come ha già fatto Bossi e Salvini, utilizzare alla leggera il termine "bonifica" per descrivere lo sgombero di un campo-nomadi. 



Non ci vuole un linguista esperto per vedere quale campo semantico sia stato scomodato dal termine bonifica. Si va dal Mussoliniano impegno per l'Agro Pontino alla eliminazione delle fastidiosissime zanzare che infestano le aree paludose. 

Ecco, mi meraviglia che il linguaggio da IV Reich, attraverso il limaccioso putridume intellettuale del leghismo nostrano, passi impercettibilmente nel linguaggio dell'avvocatessa dei Cinque Stelle senza alcun rossore. 

Sarò didattico: i Rom o zingari, come vi piace chiamarli, cari Pentastellati, possono legittimamente non piacervi e nessuno vi obbliga a baciarli in bocca, ma definirli zanzare, insetti molesti a tal punto da pensare che ci sia bisogno di una bonifica per liberarsene vi porta dritti dritti nei paraggi del Partito nazionalsocialista che agli zingari, così per rammentare la questione, hanno fatto la festa "bonificandoli" con lo Zyclon B nelle camere a gas e i camini di Auschwitz.

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