Cari colleghi insegnanti, non vorrei irritarvi: già avete i nervi a fior di pelle.
Devo, però, fare una piccola considerazione antipatica: la Didattica a Distanza, talvolta, tira fuori il peggio di voi.
Lo so che non è il massimo in termini didattici, ma ricordatevi sempre che state entrando in casa altrui e state svolgendo un servizio.
È del tutto inutile che vi lamentiate che gli allievi spengano la telecamera, freezerino la loro immagine, si mettano gli occhialini o roteino nello schermo.
L'importante è che voi riusciate a fare la vostra lezione.
Chi vorrà sentire sentirà, chi ha le orecchie e il cervello foderati di prosciutto si darà alla norcineria. Esattamente come in classe.
La DAD non è il nuovo Panopticon di Bentham ossia un carcere dove voi fate la parte dei secondini. Non siete poliziotti o, peggio, psico-poliziotti.
Siete solo insegnanti e, se riuscirete a dire la vostra senza che vi interrompano (evviva il microfono spento!), avrete già fatto tanto.
De hoc satis.
Adesso che vi ho detto questo, potete liberamente disturbare tutti i Santi per la qualità della vostra connessione.
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