In genere non scrivo recensioni, poiché
non è il mio mestiere, ma in questo caso conosco l'autrice e ho
letto il libro, “Cent'anni in fondo al Lago”, Edizioni Efesto,
cosa che non capita spesso quando si recensisce un libro ;-)), il che mi rende più credibile di tanti recensori accreditati.
La platea di chi mi legge, inoltre,
è limitata e grandi danni non posso procurarle.
L'autrice è stata mia collega, ma
Valeria Messina, oltre che insegnante, ha sempre coltivato la
passione della Storia, minor, in particolare, ossia quella che si
occupa di personaggi che, se non ci fosse lo scavo di qualche
studioso, finirebbero nel dimenticatoio.
Per mantenere un po' di memoria
collettiva ci vuole, tanto più in tempi di smemoratezza, chi dedichi parte del proprio tempo
e del proprio intelletto a togliere la nebbia cimmeria su personaggi
minori sì, ma estrosi e non particolarmente propensi a farsi notare.
Francesco Kalin, che si dibatteva “tra
dovere e sogno”, smentisce ogni luogo comune sugli ingegneri: in
bilico tra la passione per il mare e l'attività commerciale, non è
un eroe senza macchia, ma un uomo che ha inseguito i suoi sogni e,
forse, i suoi fantasmi.
E la macchia (indelebile) fu l'operazione, allora pionieristica, che costò la vita a un giovane, Riccardo Schena, che consisteva nel tentativo di recuperare un M.A.S., affondato durante il collaudo,
nell'aprile del 1918 nel Lago di Como.
La camera d'immersione cilindrica, ideata e già sperimentata personalmente da Francesco e dal fratello Carlo,
per un guasto tecnico, non riemerse: ancor oggi rimane nel
fondo del lago con il suo unico passeggero.
E ora ci sono le foto (sono del 2016) del
relitto e si sta attendendo che qualcuno recuperi i resti della
vittima della tragedia.
Purtroppo, i costi dell'operazione sono
ingenti e il “docufilm” che intendeva mettere in luce questo episodio
drammatico e che era previsto che si realizzasse per testimoniare le
prime esperienze di recupero di relitti in profondità attende ancora
finanziamenti e sostegno.
Il libro nasce da questa “impasse”,
aggravata dalla pandemia che ha reso le cose ancor più difficili.
Rimane il fatto che il povero Schena è ancora in fondo al lago e che
una parte della storia dei recuperi subacquei non sia, e mi si scusi
l'umorismo indebito, emersa.
Per chi vuole e vuole ripercorrere
questa storia appassionante che io ho letto di un fiato, c'è il
libro che potete trovare qui (ma anche in altri siti):
https://www.lafeltrinelli.it/libri/valeria-messina/cent-anni-fondo-lago-storia/9788833811970
Consigliato agli ingegneri, ai
sognatori e a chi ama ripercorrere l'esistenza di persone che non
hanno mai amato mettersi in mostra, ma che meritano proprio per la
loro umiltà nell'interpretare la propria missione di essere ricordate.