Come molti altri, ben prima della guerra Russia-Ucraina, noi ingenuotti ci si è espressi, e in modo chiaro e univoco, contro Putin.
Allora, a difendere il guitto, però, con la mandibola protrusa, col petto villoso in fuori e con la patta aperta, c’erano Meloni, Salvini e Berlusconi. Plaudenti.
Ora, chi osa fare un distinguo, proferire un interlocutorio e
timido “ma”, è un “putinista” al soldo del KGB ed è un venduto ai russi. E, naturaliter, un comunista.
E da chi viene l’accusa? Dai fanatici di allora e ancor più dagli
attuali fautori della Realpolitik (apertis verbis: il PD).
Ovviamente si ripropone un cliché della Storia d’Italia
ossia l'atavico desiderio che si instauri il tradizionale manicheismo tra Guelfi e Ghibellini (che, per chi mastica un po’
di Storia, tra l'altro è un falso storico: i due partiti l'un contro l'altro armati parteggiavano a capocchia e a seconda delle
convenienze per il Papa o per l’Imperatore).
Intanto, nella bagarre, senza alcun lamento per lo spreco del denaro pubblico, #13.000.000.000# di euro (tredicimiliardieuro#) saranno destinati con decisione unanime del nostro Parlamento alla Difesa per la Guerra possibile e inimmaginabile (che guerra ci potrà essere con le testate atomiche?), denaro ovviamente sottratto, senza una lacrima, a Ospedali, Scuole e Pensioni.
Poiché so che la mozione degli affetti non funziona, preferisco, però, una riformulazione del concetto per renderlo di più semplice comprensione a destra e a manca: i 13 miliardi saranno sottratti alle finanze dello Stato che dovrà inventarsi prima o poi nuove Tasse, magari anche sul Patrimonio e, perché no?, sulla Benzina.
Spendere in Carri armati e non in Ospedali è evidentemente una nuova tendenza dell'Involuzione umana.
E, oltre alla mandibola protrusa, al petto in fuori e alla patta aperta, si intravede il ghigno della Scimmia soddisfatta della sua idiozia che si batte il petto in procinto di poter combattere, virilmente, con i bastoni e le pietre, la sua Quarta Guerra Mondiale.
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