Ha incominciato Bossi: i soldi del
partito , se voglio, li posso buttare dalla finestra.
Ora ci si mette
Buffon:” Con i miei soldi posso comprare orologi, terreni, oppure
darli a un amico. Ci faccio ciò che voglio anche se sembra che in
Italia non sia così”.
Qualcuno informi il portiere che , in
qualsiasi parte del mondo, il denaro può essere speso, ma non come
si vuole.
Se pago un killer per uccidere qualche
nemico personale, se utilizzo il denaro per soddisfare un'insana
passioncella per le minorenni, se scommetto su una gara di cui ho la
possibilità di truccare il risultato, compio un illecito. Punto e
basta. Sia che lo faccia a Singapore sia che lo faccia a Canicattini
Bagni.
Buffon non è un consapevole
protagonista, ma l'ingenuo erede del ventennio che ha avuto, è ormai
il momento di dirlo papale papale, un solo nemico: la legge (civile, penale e
etica); in più ora ha aggiunto di suo la spocchia dell'arricchito,
infastidito dai lacci e lacciuoli che gli impediscono, poverello, di
manifestare la sua prorompente personalità.
In questa occasione, duole dirlo, il
grande portiere, anche se innocente sul piano penale fino a prova
contraria, si è espresso da piccolo uomo.
arz©
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