Nel tentativo di ricompattare un
partito allo sbando, Maroni non trova di meglio che rispolverare le
teorie complottiste : i soliti “poteri forti”, come occulti
tarli, tentano di eliminare l'”anomalia” Lega.
Non sto qui a discutere la questione
politica.
E' la parola “anomalia” che mi
irrita (... e chi segue il mio blog sa che sono ipersensibile).
Un tempo, diciamo, a spanne, prima del
'68, dire di essere “anomalo” non costituiva un motivo di vanto.
Tutt'altro. Il distinguersi dalla leggi scritte o
non scritte che presiedevano ai difficili ingranaggi sociali di allora
comportava una severa condanna pubblica.
Sappiamo che gli anni Sessanta e
Sessanta hanno fatto strage del principio di autorità delle Grandi
Istituzioni ( Scuola, Esercito, Chiesa, Stato) ed è noto che la
stagione delle grandi libertà individuali e dei diritti ( rispetto al proprio
corpo, al proprio modo di vedere la famiglia e di
relazionarsi con l'altro sesso e con il sesso in generale etc...) ha comportato un giudizio meno
severo dei cosiddetti comportamenti “anomali”.
Nell'uso di “anomalia” ( dal gr.
“a”, alfa privativo e “nomos”, legge) di Maroni, però, che
notoriamente del '68 condanna la stagione delle Libertà e dei Diritti (il bambino) , tranne il suo
spirito individualista e , nel contempo, anarcoide (l'acqua sporca)
che tanto bene si adatta al suo movimento e ad altri che stanno
spuntando come funghi, traspare il vecchio giochetto della Lega: dopo
aver governato per un bel po' , essersi beatamente accoccolata sugli
scranni del Parlamento, votato le peggio leggi ed appoggiato un
alleato improbabile al punto di cadere nel ridicolo ( la votazione su “Rudy
nipote di Mubarak” rimarrà alla Storia come un episodio che ha
segnato il livello più basso di umiliazione di un'istituzione
fondamentale come il Parlamento), si scopre improvvisamente “anomala”
rispetto al sistema dei partiti, forchettoni e corrotti come tutti i
partiti ( con un'unica eccezione, of course).
La piroetta logica o è”corta” o è
troppo “lunga”: la Lega rischia insomma di picchiare o il culo o la
testa. L'anomalia della Lega non ha nulla di anomalo: è il solito stile narcisista del bambino che , dopo essersi impiastricciato ben
bene le dita di marmellata, non può che negare di fronte
all'evidenza o accusare qualcun altro delle proprie colpe ( poteri forti, magistratura, Stato centralista et similia).
Narciso, al quale non conviene affrontare la
realtà, pena la sua scomparsa e il dissolvimento delle sue certezze
granitiche, è, però, destinato lo stesso a morire, annegato nel trobido stagno della sua
stessa immagine riflessa.
arz©
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