domenica 13 novembre 2016

Renzi ovvero della persuasione debole. Fletto i muscoli...e sono nel vuoto!

Come al solito, parto dalla fonte della mia irritazione: c'è una foto in cui Renzi, mentre parla da Palazzo Chigi, ha alle sue spalle una sfilza di bandiere italiane. La bandiera europea, che lo aveva accompagnato nei suoi discorsi precedenti dalla sede del Governo, è scomparsa.
Il diavolo si nasconde nei dettagli, lo sappiamo, basta saperlo scovare.
Abbiamo assistito negli ultimi tempi al tentativo del buon Matteo di smarcarsi ( direi fuori tempo massimo) dall'Europa dell'austerità e Renzi, che deve molto all'Europa, prova ora a risalire la china, sentendo puzza di bruciato sugli esiti del Referendum.
Nulla di male: oggi prevale il pensiero binario con la casta/establishment o contro la casta ( da leggersi con attenzione l'intervento di Gilioli a riguardo:Schema binario).
Matteo, che ha un buon olfatto per l'aria che tira, flette i muscoli e intima all'Europa:”Fuori dal patto di stabilità! Terremoto e emergenza dell'edilizia scolastica si affrontano senza il vostro bollino blu!”. 
( "Abbasso la Chiquita! Viva la Libera Repubblica delle Banane!" ;-))
Bene. Benissimo. E' sua facoltà farlo.
Qualche spin doctor e qualche esperto della comunicazione ben prezzolato ( forse troppo ben prezzolato rispetto alle ideuzze offerte) devono avergli fatto capire che alle parole minacciose devono seguire i fatti.
E i fatti, in effetti, scusate il bisticcio, gli unici evidenti, ci sono: sono scomparse le bandiere europee a Palazzo Chigi.
Ecco, credere che l'elettorato sia così ingenuo da non cogliere questi espedienti da quattro soldi, questa forma ingenua di persuasione subliminale, è, a mio modesto avviso, un errore fatale.
Insomma, quando un espediente persuasivo è nuovo, tutti ci cascano ( tranne i pochi che lo conoscono o che l'hanno ideato), ma quando l'espediente è abusato o troppo evidente, non solo perdi di credibilità e nessuno ti fila, ma crei disastrosi effetti controproducenti a catena.
Negli anni Settanta , se non sbaglio, qualche adepto degli Hare Krishna utilizzava un trucchetto ingenuo, ma efficacissimo: ti metteva in mano un oggettino accompagnando il gesto con un affabile sorriso a trentadue denti: “E' un regalo!”.
Tu, imbambolato, te ne restavi lì un po' perplesso ( quando mai qualcuno ti regala qualcosa?) e poi l'abile intortatore ti estorceva senza troppa fatica un po' di denaro. Come avresti potuto deludere una persona che ti regala qualcosa?
Ora a più di quarant'anni di distanza, per strada, capita di assistere a scenette piuttosto divertenti: sedicenti rappresentanti di ogni categoria svantaggiata (e,spesso, sono truffatori della peggior specie, perché minano nel profondo ogni rapporto di solidarietà...) cercano di piazzare nelle mani dei passanti un qualche amenicolo, ma , essendo la tecnica nota ai più, molti di loro si contorcono qual serpenti nelle Malebolge pur di evitare il contatto. Solo i più inesperti (i più giovani) cascano di nuovo nella trappola arrugginita.
Gli ottanta o i cinquecento euro piazzati nelle mani degli italiani sicuramente non cadranno per terra, ma qualche spin doctor o qualche esperto nella comunicazione dovrebbe avvertire Matteo che il giochino è logoro. Togliere la bandiera europea per raffigurarsi come difensore dell'italianità dura e pura gli porterà molti più guai di quanto pensi. 
Perché il popolo, e il nostro in particolare, ama farsi sedurre, è vero, ma quando capisce di essere stato ingannato, abitualmente reagisce in malo modo. 
E non ci sarà nessuna Celere a poter difendere Matteo, anche perché, diciamocela tutti, alla Celere il Renzino, nonostante il pietoso tentativo di rappresentarsi come il Mascelluto del Ventennio contro le demoplutocrazie europee, sta particolarmente sugli zebedei. 
E flettere i muscoli, come Ratman ci insegna, in ispecie quando il muscolo è flaccidino, è il primo passo per cadere nel vuoto.
arz62


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