domenica 15 aprile 2018

L'innominabile e Salvini. L'utilizzo della "gaffe" come strumento persuasivo.


Non vorrei ripetermi, ma credo sia opportuno ribadire un concetto che ho già espresso più volte. L'uscita dell'Innominabile al cospetto di Salvini che stava sforzandosi di darsi un'aria paludata non è dovuta, come molti sospettano, alla demenza senile avanzante o al bacio letale, anche se alla francese, dell'Alzheimer. 
Nix. 
L'innominabile ha semplicemente letto bene il saggio del tempo che fu di Umberto Eco su Mike Bongiorno, “Fenomenologia di Mike Bongiorno” (si trova sul “Diario minimo”).
Salvini sta cercando disperatamente in tutti i modi di togliersi di dosso la patina di populista, perlomeno nelle occasioni ufficiali (per compensare il cambio di direzione, però, si fa stirare la camicia dalla morosa); insomma, un “leader” non può darsi al rutto libero, anche se la tentazione è forte.
Poiché l'Innominabile non può sopportare di far la comparsa, anche perché il M5S sta ponendo una “conventio ad excludendum” nei suoi confronti, quale strategia utilizzare?
Be', Mike fu il mago e Umberto Eco (ed è l'unico motivo per maledirlo) è stato colui che ha svelato il trucco.
Rileggete, lentamente, quel che ha scritto il semiologo. 
Non spaventatevi, qualcosa sfugge, ma il succo rimane:

Premessa maior:
«Mike Bongiorno convince dunque il pubblico, con un esempio vivente e trionfante, del valore della mediocrità. Non provoca complessi di inferiorità pur offrendosi come idolo, e il pubblico lo ripaga, grato, amandolo. Egli rappresenta un ideale che nessuno deve sforzarsi di raggiungere perché chiunque si trova già al suo livello. Nessuna religione è mai stata così indulgente coi suoi fedeli. In lui si annulla la tensione tra essere e dover essere. Egli dice ai suoi adoratori: voi siete Dio, restate immoti.»

Premessa minor:
«[...] In fondo la gaffe nasce sempre da un atto di sincerità non mascherata; quando la sincerità è voluta non si ha gaffe ma sfida e provocazione; la gaffe (in cui Bongiorno eccelle, a detta dei critici e del pubblico) nasce proprio quando si è sinceri per sbaglio e per sconsideratezza. Quanto più è mediocre, l'uomo mediocre è maldestro. Mike Bongiorno lo conforta elevando la gaffe a dignità di figura retorica, nell'ambito di una etichetta omologata dall'ente trasmittente e dalla nazione in ascolto.»

Conclusio:
L'uscita dell'Innominabile ha sortito due effetti, tutti a suo favore: ha messo in luce la falsità del nuovo corso del modello salviniano, mettendolo in ridicolo, e ha riproposto alla grande la propria mediocrità (che non confligge obbligatoriamente con l'atteggiamento fortemente narcisistico del personaggio).
Sa di far ridere, ma il guitto furbacchione e gaffeur piace assai a parte dell'elettorato di Destra, come la figura di Robin Hood, de facto un brigantello, piace molto alla Sinistra.
Tanto per dare un colpo al cerchio e uno alla botte, perché non si dica che io sono di parte ;-)

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