martedì 11 settembre 2018

I polverosi libri e l'ipossia dei cervelli.

La notizia è questa: Responsabile Scuola

Devo citare me stesso. Scrissi:
"Per cui se qualcuno vuole diventare Ministro lo faccia da novizio e da sprovveduto. Non si spiegherebbe, infatti, il proliferare da un bel po' di non laureati che si occupano di Ministeri di peso, come se i professionisti e i professoroni si fossero nascosti nel bagno per evitare di essere chiamati all'incombenza. “Io Ministro? Manco morto!”"

Mario Pittoni, che si è occupato di sport ed è giornalista della Lega, si è offerto ora di di dedicarsi alla scuola e gli va dato atto del coraggio;  ha aggiunto, nell'assumersi tale incombenza, quel che può dire una persona che ha frequentato troppo i giornali (e non particolarmente prestigiosi) e poco i libri: "Quel che c'è da sapere non si impara sui polverosi libri".
Pittoni fa parte di quel gruppo sempre più consistente di umani che credono che valga più la pratica che la grammatica. Pittoni, però, da quel che risulta, non ha frequentato l'ambiente della scuola se non per il fatto che il padre e il fratello sono professori e questo, gli va riconosciuto, è una medaglietta onorifica di non poco conto, perché sopportarli deve essere stato duro.
Ritornando al punto, sembra che valga ancor di più la trasmissione osmotica delle conoscenze che la pratica che, come si è detto, supera di due incollature la grammatica che ha il terribile difetto di essere un cavallo un po' bolso. Scusate le troppe relative, ma a me queste catene logiche ricordano "Alla fiera dell'est" di Branduardi.
Ora che ho capito bene la questione, cercherò di frequentare di più il tennis club.
Lo bazzicano alcuni chirurghi prestigiosi della mia città: berrò con loro una birretta e parleremo delle polpettone che frequentano l'ambiente.
Poi, dopo un paio di mesi, mi presenterò all'Ospedale per farmi assumere come neurochirurgo. Sì, perché a me piace operare al cervello. Da piccolo sezionavo con cura le cervella di manzo prima di ingurgitarle summo cum gaudio della mia mamma che, vedendomi intento nell'operazione, sospirava con le lacrime agli occhi: "Il mio bambino diventerà chirurgo!"
Non vedo l'ora di operare coloro che mi permetteranno con il loro modo di pensare così innovativo di far felice la mia mammina. Ah, lo so che dovrò operare su masse limitate, ma il mio sogno è la microchirurgia col laser. Ora lo sto usando per far giocare il mio gatto, ma tra breve...
arz62

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