Cara gatta, l'inflazione veleggia intorno all'8%. Per fronteggiare la perdita di potere d’acquisto si dovrebbero aumentare i salari. Se si aumentassero i salari, però, aumenterebbe la spirale inflattiva che, come ogni buon contraccettivo, non permette la generazione della ricchezza.
Degli altri, of course.
Tu te ne freghi, perché il tuo padrone ancora può permettersi i croccantini, anche quelli adatti alla tua veneranda età, ma devi sapere che la lettiera con i cristalli di silice su cui deponi i tuoi gianduiotti, da 5 euro è balzata ai 9 euro.
E questo lusso mi porterà primo poi diritto alle soluzioni agglomeranti, con gli scarti di orzo.
E so che sul tema sei più sensibile.
La ricchezza immobilizzata in titoli, in mattoni e in dobloni d’oro non genera ulteriore ricchezza, se non investita.
Anche i ricchi
piangono, è vero: i tassi di interesse sono bassissimi e dai caveau non nasce
niente, ma anche dalla lettiera… alla faccia di De André.
Tralasciando la questioncella dei capitali occulti, dell’evasione
e dei paradisi fiscali, la buona borghesia, però, ha tutto l’interesse a
mantenere la situazione così com’è.
Chi ha soldi in Borsa o in Banca sa aspettare il kairòs, il
momento opportuno, bestemmiando di volta in volta contro le ventilate e mai
realizzate patrimoniali e/o per le tasse sugli immobili ( e legge “Libero” e “La
Verità” nei bar del Centro senza alcun rossore, poiché la pornografia economica
ormai da lunga pezza è sdoganata); chi non li ha, deve combattere col Mutuo,
con la bolletta, col pieno della benzina, con l‘aumento delle spese
condominiali per il riscaldamento, insomma, con l’impoverimento che colpisce la
classe media e l’ex-proletariato.
I Ricchi non ridono, è
vero, ma sanno che l‘attuale Governo li sta difendendo.
I Povery piangono e pensano di non avere alternative.
Ne
avrebbero, eh!, ma preferiscono prendersela con il Reddito di Cittadinanza, sposando
de facto le tesi di chi li vuole più povery, con i giovinotti che non sanno che
cos’è il sacrificio e si rifiutano di lavorare a 500 euro al mese e plaudono entusiasti
a chi in teoria dovrebbero mettere al muro, negando loro anche l’ultima
sigaretta.
Il problema dei Povery e di chi si avvia ad esserlo, come al
solito, sono i Povery.
I Ricchi, sul bordo della loro piscina, irridendo i radical
chic senza attico e senza Rolex (perché se li avessero, diventerebbero loro sodali e
indistinguibili da loro), attendono che il cadavere dei loro nemici passi,
sorseggiando qualche bibita colorata.
E ridono. Oh, come ridono!
Ora faccio un breve conto delle spese, gatta mia. O croccantini o lettiera, vedi tu. Ti vendicherai, lo so. O svomitazzando qua e là o lasciando le tue deiezioni sul divano.
Perché tu, gatta, mio orgoglio!, sai
come reagire quando subisci un torto!
I Povery no. Purtroppo.
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