Ovviamente
non posso credere a ciò che leggo. Sembra, ripeto sembra, perché
ancora stento a crederci, che una delle partecipanti all'imminente
Congresso mondiale delle famiglie di Verona abbia affermato durante un convegno a Tblisi che le donne che preferiscono la carriera ai
figli sono più esposte al cancro al seno.
Pertanto,
Babette Francis, è questo il nome della signora, consiglia alle
donne di scodellare bambini a 20 anni invece che a 30 e di allattarli
più a lungo possibile.
Non
so su quale base scientifica si basino le parole della Francis. Temo
nessuna*.
Ma
anche se ci fosse una correlazione tra malattia e comportamento delle
donne in carriera, nulla toglie che il retrogusto è spiacevole: affermare, in modo sgradevolmente aggressivo, che le donne, colpite dalla malattia, si dovrebbero sentire in colpa per un loro comportamento malsano è un atto di pura crudeltà mentale.
Si
colpisce l'ammalato (che è già in difficoltà) per avvertire il
sano.
Quando
parlo di un ritorno al NeoMedioevo non parlo a caso: collegare una
malattia a una colpa pesca a piene mani nel pensiero medievale.
Punto.
Tra breve vorranno che gli ammalati si dotino di tintinnabulum
per non contagiare i sani?Che
cosa diranno questi bei tipini ai genitori che hanno un figlio con
qualche problema dalla nascita, magari col sorrisino sulle labbra?
Of course: “Ma lo avete fatto troppo tardi, perdinci! E' colpa
vostra!”
Invito
i genitori di bimbi con handicap e le donne ammalate di cancro al seno di
concentrarsi un attimo e di augurare ogni bene a chi si esprime in
simili termini.
So
che questo invito attinge al pensiero magico medievale, ma magari
funziona!
P.S.
* Una mia amica che se ne intende mi fa sapere che tra i numerosi fattori di rischio c'è anche l'assenza delle gravidanze e dell'allattamento al seno e che l'aver figli prima dei 30 anni sia un fattore protettivo. Si parla di "fattori di rischio" (e con una certa prudenza; leggete sotto) non certo di causa e effetto. Tra i fattori di rischio ci sono: l'obesità, la scarsa attività, il consumo di alcol , l'alimentazione (attente al salame!), il fumo and so on.
Il primo fattore di rischio è essere donne. Le vogliamo colpevolizzare? ;-)
P.S.
* Una mia amica che se ne intende mi fa sapere che tra i numerosi fattori di rischio c'è anche l'assenza delle gravidanze e dell'allattamento al seno e che l'aver figli prima dei 30 anni sia un fattore protettivo. Si parla di "fattori di rischio" (e con una certa prudenza; leggete sotto) non certo di causa e effetto. Tra i fattori di rischio ci sono: l'obesità, la scarsa attività, il consumo di alcol , l'alimentazione (attente al salame!), il fumo and so on.
Il primo fattore di rischio è essere donne. Le vogliamo colpevolizzare? ;-)
L'allattamento al seno ha effettivamente un effetto protettivo rispetto all'insorgenza di neoplasie mammarie: cosa che nessuno ha detto alle madri, quando era interesse delle case farmaceutiche vendere il latte in polvere. Solo che lo si dovrebbe dire alle donne incinte e non affermarlo per insultare le persone che affrontano un cancro. L'età della gravidanza invece mi sembra del tutto irrilevante e comunque esistono anche molti altri fattori protettivi ed anche viceversa di rischio, che qui non vengono nominati. Fare un discorso scientifico è una cosa, estrapolare uno stralcio a fini meschinamente strumentali è altra.
RispondiEliminaPurtroppo, dal punto di vista scientifico non posso dire granché. Mi devo affidare a chi ne sa più di me. A me ha colpito l'aggressività sottesa alle parole. Sono ipersensibile, lo so e ho una certa predisposizione a tifare per chi è in difficoltà.
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