domenica 24 marzo 2019

Antisemitismo di ritorno. Senza saperlo.


Forzare la mano al linguaggio e solleticare il sottopancia degli indignati sono le azioni che accomunano Leghisti e Grillini.
Fanno danni, d'accordo, ma compito del politico è raccatar voti e se tutto funziona, perché no?, è la politica, baby.
Ecco ora, però, gli effetti indesiderati e per di più che contagiano i partiti che sono fuori dal governo.
Il manifesto de “I Fratelli d'Italia” ne è un esempio.


Dopo lungo e faticoso avvicinamento agli ebrei e a Israele, la Destra italiana scivola su una buccia di banana.
Associare un personaggio politico di origine ebraica, di cui si può diffidare, ci mancherebbe, agli usurai ci porta dritto dritto al Medioevo.
Ecco che il vizietto di estremizzare le parole (da parte di tutti, sia chiaro) porta qualche ingenuo copywriter a sdoganare l'antisemitismo senza quasi essersi reso conto di farlo e coinvolgere i membri del suo partito in un errore politico, linguistico e culturale.
Insomma, antisemiti a loro insaputa.
Non prevedo alcun "face palm", comunque; ormai di queste faccenduole mi accorgo solo io.


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