sabato 27 giugno 2020

Vittorio Sgarbi e il "meme" del Cristo deposto. Sulla pericolosità dei "meme".


I fatti sono noti: Vittorio Sgarbi dopo un'intemerata sui Magistrati associati alla Mafia, ha apostrofato due sue colleghe parlamentari con epiteti che è bello tacere. Mara Carfagna, oggetto delle gentili attenzioni del critico d'Arte, ha chiesto ai commessi di accompagnarlo fuori dall'Aula. Vittorio Sgarbi si è fatto trasportare fuori  dall'uscio come un sacco di patate, non rinunciando nel frattempo a proferire la solita geremiade della vittima sacrificale di ogni ingiustizia.
Purtroppo, trent'anni di Berlusconismo ci hanno abituati al trasferimento nelle aule del Parlamento delle dinamiche della TV trash. Lo scandalo è relativo per l'opinione pubblica: dare della t* o della p* a una Parlamentare o alla Vicepresidente della Camera è, per molti, un atto di suprema libertà di pensiero.
Non sta qui l'unico problema: su Internet girano immagini di deposizioni di Gesù (e tra i primi postatori delle immagini artistiche metaforicamente pregne c'è proprio Vittorio Sgarbi), dove al viso del Cristo si sostituisce la faccia di Sgarbi urlante dopo l'espulsione dall'Aula.
Che c'è di male in un meme? Be', in primis, visto che l'oggetto della presunta Satira è anche colui che propone l'associazione è quello di fornire forza a un'idea che satirica non è.
Sgarbi, in simili immagini, è vittima, non carnefice.
E il vittimismo, da Berlusconi in poi (scusate l'insistenza, ma è da anni che metto in luce la pericolosità di questo meccanismo perverso), è lo strumento di ribaltamento psicotico della realtà che le Destre stanno usando in modo scientifico e, direi, con grande successo.
La vittima non è chi è oggetto di violenza e minacce, perché la vera vittima, in fin dei conti, è il violento e l'aggressore per i seguenti motivi (procedo in modo disordinato):
1- L'aggressore è stato provocato.
2- L'aggressore ha diritto di esprimersi sempre e comunque, altrimenti c'è un'evidente dittatura del “politically correct”.
3-La vittima non è mai vittima al 100%: ha sicuramente qualche scheletro nell'armadio.
4-La vittima ha tutte le caratteristiche dell'aggressore, perché si oppone, quando può o riesce, talvolta con violenza verbale o fisica alle violenze verbali o fisiche di chi aggredisce. E quindi taccia.

Come si può ben vedere, il meccanismo vale sia per l'aggressione politica sia per la violenza sessuale. E' un "plot" narrativo che funziona sempre. 

Il progenitore di questo "barbatrucco" mentale è il pessimo aforisma : “Esistono due forme di fascismo: il fascismo propriamente detto, e l'antifascismo” che poi si è trasformato nel "razzismo degli antirazzisti" e nell'"intolleranza dei tolleranti", formulette stereotipate che troverete nel “tool” di ogni conservatore seriale.
Come ho già scritto, certa destra si comporta come l'ospite molesto (della democrazia), che, non appena entrato in casa tua, per pulirsi le scarpe inzaccherate di merda, utilizza il tappeto buono nel tuo soggiorno. Alle legittime rimostranze, ti accuserà di essere una persona malvagia, un barbaro Polifemo che non conosce le leggi dell'ospitalità.
Insomma, per questi bei tomi , Carfagna dovrebbe chiedere scusa a Sgarbi che si è di molto offeso di essere trattato come un povero Cristo. 
Vedete voi come lo specchio deformato della realtà, e senza uso di Acido Lisergico, può sortire simili effetti strabilianti! Basta un "meme"!


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