sabato 23 aprile 2022

Pareidolie belliciste.

C’è chi in una macchia di muffa su una parete vede la Madonna e chi in un pane tostato la figura di Cristo.

Si chiamano “pareidolie” ossia quelle interpretazioni arbitrarie, legate a un fenomeno ottico e psicologico nel contempo, che cercano di dare un senso alle cose anche se non ce n’è neppure una dramma.

Orbene, ordunque.

C’è un manifesto che accompagna la Marcia per la Pace da Perugia ad Assisi.

Il manifesto che è del 1999 (c’era la guerra in Kosovo, quando gli aerei della NATO hanno bombardato Belgrado) rappresenta efficacemente l’urlo disperato di una madre quando vede fischiare due proiettili in direzioni opposte vicino a sé e al proprio pargoletto.







Gli organizzatori della Marcia hanno riproposto nel 2022 il Manifesto e mal gliene incolse.

I favorevoli ad un intervento armato in Ucraina contro la Russia hanno alzato pavlovianamente il ditino: “Eh, no! I due proiettili non sono di diverso calibro! Volete forse insinuare che la Russia ha le stesse responsabilità dell’Ucraina?”

Ovviamente la pareidolia ha agito perfettamente: il disegno, infatti, NON rappresentava una guerra in particolare, ma le guerre in generale.

Insomma, il manifesto era tutt'al più, per chi non ne capisse il senso profondo, solo una terribile macchia di muffa e un pane tostato in malo modo.

Solo la paranoia bellicista ci ha visto qualcos’altro.

Ed è stato del tutto inutile far loro presente l’errore: correggi il saggio e sarà più saggio, correggi l’ignorante e diventerà tuo nemico a prescindere che tu sia un filorusso, un Putiniano di ferro, un pacifista, un dubbioso, un Cattolico, un panciafichista, un ignavo, un indifferente o, peggio, un qualsivoglia individuo che ha ribrezzo della guerra come mezzo di risoluzione delle diatribe internazionali.

Le paranoie, si sa, si alimentano da sole per statuto: il nemico è dappertutto e in nessun luogo.

E certa stampa e certi personaggi influenti ormai puzzano di zolfo peggio di Belzebù. 

Anche perché, nei consigli di amministrazione dei produttori d'armi, hanno spesso le loro mani destre e sinistre ed entrambi i piedi caprini. 

venerdì 8 aprile 2022

Draghi, il Ragioniere dei Ricchi.

 

Draghi, d’un botto, ci dice che siamo in guerra senza che una guerra sia dichiarata. Si disinteressa del tutto del fatto che il costo del gas e dell’elettricità falcidierà le economie già fragili degli stipendi più magri e del fatto che l’inflazione si mangerà gran parte degli stipendi. Mette una pezza provvisoria sulla benzina perché le merci non vanno da sole al mercato.

Tredici miliardi alla difesa li trova subito e la spesa per l’istruzione è falcidiata dello 0,5% e tutti sanno che era la più bassa d’Europa.

E poi dice con quella voce chioccia: “Rinunceremo ai condizionatori”. Ovviamente, intende: “Rinuncerete”. Va be’, possiamo rinunciarci (ma lui no, statene certi), per poi rinunciare anche al riscaldamento il prossimo inverno.

Se si parla di un 1% di tasse sui grandi patrimoni parte la canea dei giornali berlusconiani e la proposta finirà nello strame delle idee farlocche.

Qualcuno ha pensato che Draghi fosse uno statista. Nix: è un Ragioniere titolato e ben introdotto in Europa, anche pignolo, ma un Ragioniere dei Ricchi, non era chiaro?  

Tutto qui.

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