Non sono un veggente, come sapete, ma,
se seguo un percorso razionale, talvolta, non sempre, ci azzecco. L'Expo è stato
inizialmente un cavallo di battaglia di molti partiti: Pd, Lega e
pezzi di Forza Italia, in particolare il partito nel partito di CL,
hanno investito molto sull'evento dell'anno.
L'Expo non è opera del Demonio, sia
chiaro. Anzi, a mio avviso, l'idea non era niente male: il cibo è un
tema importantissimo. Purtroppo, gli interessi intorno all'Expo non
riguardano solo il cibo: le sponsorizzazioni, la “milenasitudine”per la scelta geografica, la speculazione edilizia, il prestigio potenziale
dell'Expo per poter parlare di ripresa economica...
Vedete un po' voi quale dei temi che ho
elencato interessasse di più alle fazioni politiche che ora si
stanno spendendo per questo evento. Sta di fatto che tutti si sono
dati da fare tantissimo e mai una grancassa mediatica di tal potenza
sonora si è mossa per magnificare le sorti progressive di una
manifestazione che non solo significava denaro, ma anche lavoro, prestigio e
tutto ciò che di buono può portare un evento internazionale.
Sotto il tappeto qualcuno ci ha visto e ci vede la corruzione, la violenza delle multinazionali su un tema che è
caro a tutti, gli interessi della malavita et similia.
Questione di punti di vista, d'accordo.
Questione di punti di vista, d'accordo.
C'è chi spinge ora ad una visione
manichea: o sei con l'Expo o contro l'Expo.
Fino a due giorni di fa, nulla da dire, faceva parte della dialettica democratica.
Ora con i Black Bloc di mezzo le sfumature di grigio sono del tutto scomparse, Anche un filo di sospetto nei confronti dell'Expo diventa una lesa maestà e un favoreggiamento verso le idiote uscite di antagonisti che spesso agiscono a favore di chi vorrebbero combattere.
Ora con i Black Bloc di mezzo le sfumature di grigio sono del tutto scomparse, Anche un filo di sospetto nei confronti dell'Expo diventa una lesa maestà e un favoreggiamento verso le idiote uscite di antagonisti che spesso agiscono a favore di chi vorrebbero combattere.
Se anche il mio barista di riferimento
mi chiede che cosa penso dell'Expo, con l'occhio sospettoso di chi
vuole scandagliare gli imi pensieri dell'avventore potenzialmente
terrorista, vuol dire che siamo mesi male...Il sistema di
informazione sta spingendo verso un radicalismo che mi puzza di
volontà di repressione della dissidenza. O peggio: del pensiero
della dissidenza. arz
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