“Vogliamo cambiare l'Italia.... e la
cambieremo”, richiama all'orecchio il celebre discorso di
Mussolini che ci ha portato alla guerra nel secondo conflitto mondiale: “
La
parola d'ordine è una sola, categorica e imperativa per tutti, essa
già trasvola e accende i cuori dalle Alpi all'oceano Indiano:
vincere. E vinceremo!"
Con
questo non voglio accusare Renzi di nostalgie fasciste, ma
sicuramente il suo ricorrere a livello subliminale agli stilemi del
linguaggio mussoliniano (ovviamente più retorico e alato di quello
del nostro leader odierno) segnala un “wishful thinking”
destinato, come fu quello del Duce, a infrangersi con l'impatto della
realtà.
Insomma,
a maggior assertività non corrisponde sempre una maggiore
lungimiranza nei confronti dei destini delle proprie azioni. Qualcuno, per cortesia, rammenti a Matteo il mantra di molte mamme di un tempo: l'erba voglio cresce solo nel giardino del re.
O anche le nostre mamme gufavano? ;-)
O anche le nostre mamme gufavano? ;-)
arz
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