sabato 9 maggio 2015

Renzi e il voglio,quindi posso.





A proposito del linguaggio di Matteo Renzi, pochi hanno notato che uno dei suoi ultimi slogan il
“Vogliamo cambiare l'Italia.... e la cambieremo”, richiama all'orecchio il celebre discorso di Mussolini che ci ha portato alla guerra nel secondo conflitto mondiale: La parola d'ordine è una sola, categorica e imperativa per tutti, essa già trasvola e accende i cuori dalle Alpi all'oceano Indiano: vincere. E vinceremo!"
Con questo non voglio accusare Renzi di nostalgie fasciste, ma sicuramente il suo ricorrere a livello subliminale agli stilemi del linguaggio mussoliniano (ovviamente più retorico e alato di quello del nostro leader odierno) segnala un “wishful thinking” destinato, come fu quello del Duce, a infrangersi con l'impatto della realtà.
Insomma, a maggior assertività non corrisponde sempre una maggiore lungimiranza nei confronti dei destini delle proprie azioni. Qualcuno, per cortesia, rammenti a Matteo il mantra di molte mamme di un tempo: l'erba voglio cresce solo nel giardino del re. 
O anche le nostre mamme gufavano? ;-)


arz

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