Tutti hanno notato nella nostra
provincialissima politica un'improvvisa virata a destra: da parte del
PD , ultimamente, poco prima da parte di Grillo.
Il tema più caldo e simbolico di
questa scelta è ovviamente quello più caro alla destra,
l'immigrazione. Da lì si pescano i voti. Si pescheranno i voti di
chi andrà a votare, perché ormai è chiaro all'universo mondo che
molti, moltissimi, non andranno proprio a votare alle prossime
elezioni: i delusi, gli schifati e i ribelli. E si lavora su quello
che c'è e non su quello che non ci sarà.
Si vincerà anche così, d'accordo, ma
esultare per una vittoria che si baserà, com'è
oramai evidente, sul rifiuto del voto non mi sembra proprio un canto
propiziatorio alla bellezza della democrazia.
C'è ora un problema in più: alla
caccia forsennata al voto, il populismo nostrano scava in ogni
anfratto del comune sentire e, in questa particolare operazione, si
distingue Grillo e compagnia.
Mentre la Lega ha sempre seguito (
anche se non sempre in modo esplicito) lo slogan nazista del “Blut
und boden” e quindi la lotta del “diverso” non integrato
vissuto come corpo estraneo ( terrone, albanese, extracomunitario,
Rom che sia), il PD il cammellaggio di un elettorato di Centro,
cattolico e moderato, da rassicurare rispetto a un'ideologia data per
morta, per mantenerlo in bilico tra neoliberismo e cattolicesimo,
il Movimento Cinque Stelle inizialmente ha inseguito non solo il rifiuto
della politica tradizionale (... e ben venga) , ma ora ha preso anche la deriva ben
più perniciosa del rifiuto del pensiero scientifico, partendo dalle
innocue scie chimiche, per arrivare ai rimedi alternativi alla
medicina tradizionale , alle teorie complottistiche tirate
all'eccesso e ora, ahinoi, cavalcando l'onda dei Novax.
Questo amore per il Medioevo che si
respira nell'aria è difficilmente contrastabile, perché chi è
mosso dalla fede (con la minuscola, sia chiaro), ed è anche refrattario a
ogni considerazione logica e a ogni argomentazione, ci porterà ( e
non si tratta di tempi lunghi) a un degrado delle relazioni umane e
dei legami di solidarietà che è il pappone graditissimo di una
società liquida in cui ognuno sarà manipolabile qual creta molle e
dove la ribellione collettiva ad un sistema ingiusto e vessatorio,
spezzati i legami di solidarietà orizzontale, che un tempo erano
cementati dalle ideologie e dalla fiducia ( talvolta cieca,
d'accordo) verso le “auctoritates” ( Partito , Chiesa e Scienza)
, sarà narcotizzata dalla diffidenza e dall'invidia piccina di chi
vive condizioni simili, ma leggermente diverse dalle nostre ( lunga
perifrasi per descrivere quella che la vulgata indica come “Lotta
tra i poveri”).
Il mio è un sito di Satira per cui per
riassumere il lungo “pippone” semiserio e leggermente depressivo
vi allego il manifesto che ha dato origine e fiato a tutti i miei
debolissimi pensieri e , in sovrammercato, fa anche ridere, mentre il
mio discorso, e me ne scuso, può solo irritare.
arz62