Paolo Polidori, vicesindaco di Trieste,
sarà ricordato nella storia con la esse minuscola per aver buttato
il necessario per ripararsi dal freddo di un senzatetto in un cassonetto e per essersene vantato pubblicamente.
Sommerso dai pensieri dei benpensanti
di cui non gli frega niente, tranne poi pentirsi di averlo
scritto, visto che ha rimosso il post, dopo essere stato travolto
dalle proteste ( investito, tra l'altro, dagli auguri funesti di qualche
malpensante che gli ha prospettato una morte o rapida o lenta e dolorosa, e di
questo dovrebbe importargli qualche cosa), si giustifica dicendo
che il senzatetto è tale perché lo ha scelto, nonostante gli sforzi
dell'amministrazione di dargli un ricovero, e che mediamente il
senzatetto rumeno (ne conosce in seconda battuta anche la
nazionalità) in un mese guadagna 3000 euro.
Paolo Polidori dovrebbe trattenersi dal proferire parola,
tenendo presente il detto non friulano, d'accordo, ma veneto che ben si
addice a questa situazione: talvolta è peggio la pezza del buco. Ogni
parola che ha scritto o pronunciato dopo il famigerato post è
risultata essere un'offesa all'intelligenza, alla coerenza e
all'umanità.
Nel suo primo post aveva scritto di non
sapere di chi fossero gli indumenti, poi dichiara candidamente di
sapere vita morte e miracoli del proprietario degli stessi.
E prendere degli oggetti appartenenti a
una persona che si conosce e buttarli in un
cassonetto è chiaramente un reato senza se e senza ma.
Decoroso, dopo aver compiuto una
scemenza, è stare in silenzio e magari vergognarsene un po'. Mentre in
Europa, la tanto vituperata Europa, si lasciano legati ai pali
indumenti per coloro che dormono sotto le stelle in pieno inverno per
evitare che muoiano assiderati, in Italia un vicesindaco toglie il
necessario per coprirsi a un disperato che preferisce, ovviamente solo nella
testa di Polidori, dormire all'aperto con temperature vicino allo
zero ricoprendosi d'euro per proteggersi dal freddo come un novello Paperone.
Le idee bacate,
evidentemente, danno alla testa più dell'alcol e l'alitosi di chi se ne nutre invita tutti noi a mantenere le debite distanze.
arz©
arz©
Ho corretto qualche pleonasmo di troppo. Scrivo di getto, in particolare in simili occasioni.
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