martedì 27 ottobre 2020

Come redistribuire il reddito. Vecchi strumenti non arrugginiti: le tasse.

 Non datemi retta. Io ormai parlo solo a me stesso e non mi capisco neanche troppo bene. In particolare quando parlo di economia.

Io che ho studiato un po' di anni fa avevo insegnanti che ripetevano grosso modo: "Per redistribuire il reddito ci sono le tasse. La nostra Costituzione la pensa così: per evitare che i ricchi siano sempre più ricchi e i poveri sempre più poveri, bisogna far sì che si dreni il denaro  in eccesso  degli uni nelle tasche degli altri. Almeno un po'. Quanto basta".

Così dicevano.

Ora sono in difficoltà le partite IVA e gli imprenditori della ristorazione e del turismo.

Soluzione? Si drenino i soldini pubblici (magari comprando qualche caccia in meno, visto che di guerre dei Mondi non se ne vedono) e gli aiuti che stanno arrivando dall'Europa verso chi è in difficoltà.

Qualcuno avrebbe qualcosa da dire? Il principio solidaristico vuole proprio che si faccia così.

E invece no: in Italia bisogna far di tutto per aizzare gli uni contro gli altri per far sì che i ricchi , i veri ricchi, se la possano spassare meglio, vedendo poverazzi e neopoverazzi che si beccano a vicenda come i capponi di Renzo.

Alcuni esimi "Vicago in testa boys" hanno altre proposte: obblighiamo i garantiti (quelli a poco più di 1000-1500 euro al mese, sia chiaro) ad aiutare chi ora è sul lastrico.

Perché dire “abbassiamo gli stipendi” suona male, chiamiamolo pomposamente “ contributo di solidarietà”. Bella trufferia di parole, visto che si tratterebbe di un contributo forzoso.

Le paroline dei Bocchiniani Confindustriali Bonomiani sortiscono molteplici effetti strabilianti: 

1-aizzare i poveri all'eterna guerra con i più poveri; 

2- abolire definitivamente il concetto di lavoro come diritto (perché agli occhi loro è sol privilegio elargito dalle classi dominanti); 

3- additare i “garantiti” come usurpatori;

4- gettare fango sul concetto di solidarietà che ha nobili natali (socialisti: è il Mutuo soccorso) e che non merita di essere citato da chi ne ha fatto strame per principio.

Ritorno all'inizio del discorso.

Ci sono le tasse per redistribuire la ricchezza: siano usate anche a favore di chi fino all'altroieri a sentire parlare di aiuto di Stato o di reddito di cittadinanza alzava alti lai di disapprovazione.

Ora ne hanno bisogno.

Tassate chi di dovere (anche i garantiti, ma seguendo il concetto della progressività della tassazione), ma evitate innanzi tutto di rendere ancor più precaria la vita di tutti.

Il neoliberismo ha già dato i suoi frutti.

Le mosche coprofaghe ne sanno qualcosa.

sabato 24 ottobre 2020

Vedi Napoli e poi...

 O, pur sapendo che il morbo infuria, decidi di affrontarlo perché la morte per fame ti fa più paura e chiedi a gran voce che non si chiuda tutto e, in subordine, nel caso qualcuno optasse per la chiusura, pretendi legittimamente e con forza che si sostengano le categorie che non sono protette, allargando il cordone della borsa e attingendo all'annona, o neghi pervicacemente che il virus esista per cui è un dato di fatto il grande complotto planetario per limitare la libertà del cittadino e, di conseguenza, si scende, avanti o popolo, in piazza e si rompe tutto. 

Tertium non datur.

Nella seconda ipotesi, quella dello sfasciamo tutto e del complotto mondiale contro le libertà individuali, però, e Dio non voglia, se hai sbagliato i calcoli e le tue considerazioni, nel caso il morbo per puro caso ci fosse e facesse strage, si avvererebbe, pur con diversa sciagura naturale, e favorito dai napoletani veraci, il sogno dei protoleghisti: “Forza Vesuvio!”. E, ottenuto l'obiettivo di tenere tutto aperto col solo risultato di vedere i cadaveri in piazza, non ci si potrà più lamentare, perché, dopo aver fottuto, chiagnere non servirà. 

Perché o siamo Uomini o Caporali. 

Con la disgiuntiva.

venerdì 23 ottobre 2020

Consigli interessatissimi (non so se interessantissimi) alla Destra.

 

Il mio conto Paypal è a zero. E io ho profuso consigli (non disinteressati) alla Destra in più occasioni. Hanno preferito Morisi. 

Bene. 

Si schianti pure.

Voi Destrorsi avete puntato sul cavallo negazionista? Avete puntato sul ronzino brocco. Se vince il brocco, diventate miliardari, ma il brocco, ahivoi, quand'è brocco, non arriva neanche alla fine della competizione.

La Destra ha puntato convinta sul cosiddetto “negazionismo” (anch'io non amo l'utilizzo del termine e lo metto tra virgolette), sui No-mask, sui No-Vax, sui No-Brain. 

Uno può anche gridare in piazza che il “Covidde non esiste”, ma gli daranno corda solo i dementi che gli stanno intorno. I nuovi Freaks.

Un'altra cosa sarebbe stata puntare sulla linea della salvaguardia dell'economia, sul malcontento giustificatissimo di chi ha difficoltà a reggere il peso di un nuovo lockdown. Solo su quella, però.

E invece si sono imbarcati sulla navicella traballante dell'opposizione  i terrapiattisti e i fautori della cura omeopatica della peste.

Ah, siete ancora in tempo: il mio conto paypal è qui di fianco. Su, dai, datemi retta una buona volta!

lunedì 19 ottobre 2020

Pissi pissi bao bao (post vietato ai non addetti alla Scuola): Le scarpe e le teste di cartone bagnato.

 Ovviamente la Storia si ripete.

Da sotto gli scudi (“Gli insegnanti diserteranno le lezioni. Codardoni!” , “Gli insegnanti fragili sono 400000! Manderanno tutti il certificato medico!”) a sopra gli scudi ( il ministeriale “Toh! La scuola è ripartita. Grazie a tutti voi!” ), come la capra sotto e sopra la panca (vediamo se crepa), si ritorna al classico: “Di chi lavora nelle scuole poco ci importa; hanno lo stipendio fisso, facciano silenzio e pedalino” ossia al tipico atteggiamento dell'Italietta di sempre, che di scuola, di istruzione e di innovazione si disinteressa, che bada solo alla produzione del tondino e che dell'effetto domino che la chiusura della scuola ha comportato a livello economico non ha capito una cippa.

Non vado oltre, perché rischio di annoiare il lettore e non solo: di annoiare me stesso al suono delle mie stesse parole.

La questioncella che mi interessa ora riguarda la tutela della salute nelle scuole.

Benché i dati siano relativamente confortanti, la scuola comporta per molti motivi qualche rischio.

Convivere in pochi metri quadri con gli alunni non è facile e, nonostante i protocolli di sicurezza, il rischio può essere solo ridotto, non eliminato.

Orbene, ordunque, domanda da 100 milioni: quale categoria non parteciperà alla campagna vaccinale antinfluenzale per diritto?

I docenti delle scuole.

Non ho detto gratis, eh! Ho detto per diritto: perché lavorano per lo Stato in un ambiente potenzialmente pericoloso (i soliti noti che tireranno fuori la questione che anche altri lavoratori rischiano, tacciano, per cortesia, perché il benaltrismo ha scocciato assai: per chi non l'avesse capito, ma gli zucconi sono tanti, non si sta negando affatto la tutela di tanti altri lavoratori del settore privato nei servizi a cui va tutta la nostra riconoscenza: si vuole solo rivendicare il legittimo diritto di tutela di lavoratori come gli insegnanti che svolgono un servizio pubblico essenziale. Chi non capisce la questione può a mio avviso allegramente andarsene a quel paese perché ha le pigne in testa e non ci arriva).

Discriminare rapidamente il Covid-19 dalla banale influenza è vitale, non solo per i docenti, ma in particolare per gli allievi che stanno loro intorno (anche se a 2 metri di distanza).

Nell'articolo riportato si va oltre.

https://www.tecnicadellascuola.it/insegnanti-con-le-scarpe-di-cartone?fbclid=IwAR2EhN1u7I3rPsQQMdVkZJNScR66Y1wvLtxKb1c_A1f4uOgL8JzEDahgCjE

Quando un allievo è infettato, le autorità sanitarie possono imporre la quarantena alla classe, ma l'insegnante titolare non ha diritto nemmeno di sapere se è stato infettato o meno. Niente tampone e niente quarantena.

Peggio: dovrà dichiarare di aver seguito le norme Anti-Covid, come a dire che se l'infezione è avvenuta è per colpa sua, sollevando (?) i DS da ogni responsabilità.

Chi non coglie l'umiliazione sistematica imposta ai docenti da simili comportamenti?

Certo, il paragone con i soldati dell'ARMIR nella campagna di Russia è eccessivo: le scarpe di cartone no, ma le pezze al culo sì, in abbondanza.

Mi scuso per il linguaggio scurrile, ma la diplomazia va utilizzata con le persone intelligenti, ma spesso, purtroppo, alla parola “scuola” si risvegliano i mal di pancia di una frotta di teste di cartone bagnato, molti dei quali laureati (non parlo delle analfacapre funzionali), che vogliono dire, senza che nessuno glielo abbia richiesto, la loro. Tacciano.

Sì, in simili occasioni, non sono democratico. Lo so.

sabato 10 ottobre 2020

Mafia gentile. Per capi delicati.

 

Le scoppole non solo nei sondaggi, ma direttamente nelle elezioni, stanno spingendo Capitan Findus a un ripensamento della propria politica.

Poiché sono zucconi, i leghisti ci arrivano solo ora, ma io, disinteressatamente o meglio per un piccolo obolo su Paypal, li avevo avvertiti a tempo debito: raccogliere la bava degli arrabbiati va benissimo per avere un momentaneo successo elettorale fintanto che fa la schiuma, ma, se si vuole mantenere il potere, si deve sempre considerare la tendenza al percolamento della saliva dei movimenti “apolitici” e “anticasta” e, in tal caso, si rimane a secco.

Insomma, chi ha serie intenzioni di governo deve fare i conti con un elettorato, quello italiano, che a parole spargerebbe sangue a destra e a manca dei nemici reali e immaginari, ma che, in realtà, nei fatti, ama fare quello che ha sempre fatto: occuparsi dei fatti propri senza che qualcuno rompa troppo le scatole.

I due errori di Capitan Findus sono sempre gli stessi: accarezzare il micio del neofascismo, dar croccantini al popolo dei bavosi giustizialisti con la Colt in mano e, non ultimo, ma ben più pericoloso, costituire corpo spongioso per le infiltrazioni della malavita al Nord e al Sud d'Italia. E se una sua esponente, improvvidamente, è andata strologando di una “mafia sensibile”, non è per caso: vuol dire che si è sentita autorizzata, pur di raccatar voti, e nell'ottica regionalistica della sua prolusione, dall'atteggiamento ambiguo del suo partito. 

Su, il conto Pay Pal è aperto. Bastano pochi euro e poi potete sempre attingere dai 49 milioni! . ;-)


sabato 3 ottobre 2020

Buon gusto vs Cattivo gusto.

 I nemici del “politically correct” che amano dar del “frocio” all'omosessuale e del “mongoloide” a chi soffre di Sindrome di Down, perché altrimenti si sentono dimidiati della loro libertà di “penziero” da un bel po' di tempo in qua incominciano ad accusare i loro avversari di essere troppo truci e di mancare di buon gusto e di pietas.

Se qualche personaggio politico influente che attivamente se n'è strasbattuto dei protocolli di sicurezza antiCovid, portando il numero dei morti nel proprio Paese a cifre stratosferiche, si ammala del morbo che cinque minuti prima, a suo dire, non era esistito o era facilmente debellabile con l'Idrolitina ;-), i feroci saladini del anti-politically correct ora impongono il silenzio e il “parce sepulto" (che sepolto ancora non è).

Non è, a parer loro, di buon gusto sorridere per le malattie altrui.

Peccato, che i protagonisti della più grande topica  del nuovo Millenio abbiano irriso chi ha sempre predicato la pericolosità del virus e abbiano montato come la panna, con l'aiuto attivo dei loro amichetti giornalisti, il partito dei no-mask e no-vax.

Sono convinto, si parva licet componere magnis, che nel 1962, costoro avrebbero ritenuto di cattivo gusto non dispiacersi per l'impiccagione di Eichmann.

 Alla faccia dei sei milioni volatilizzati nei camini.

Dove sia poi il “buon gusto” nel sottovalutare un virus che fa strage dei tuoi compatrioti è un mistero e dove sia la logica di costoro nel considerarsi fieri “sovranisti” dopo aver contribuito, con la loro boriosa dabbenaggine e superficialità da no-brain, a falcidiare il popolo che ha permesso loro di sedersi sugli alti scranni lo sa solo Dio.

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