mercoledì 24 febbraio 2021

State sereni: dormite tranquilli.

 Ritenere che il governo di Draghi, con Francesco Giavazzi come fidato consigliere (e vi invito a leggere i suoi numerosi interventi sul "Corriere della Sera"), sia vagamente di sinistra è come pensare che dormire su un letto non riempito ad acqua, ma a liquame bovino, vi garantisca sonni tranquilli e sereni.

L'alata similitudine mi è venuta così.
Non sono poeta, ma all'ispirazione poetica non si comanda.
E stanotte non dormirò.
Impoeticamente.

lunedì 15 febbraio 2021

La riffa della vaccinazione

 



In Lombardia oggi si sono aperte le prenotazioni per il vaccino per gli ultraottantenni.

Le vie erano tre: o in farmacia o dal proprio medico curante o attraverso una piattaforma apposita. Molti medici, fino a ieri, si sono dati alla macchia, dicendo che non potevano far nulla fino all'ora X, in farmacia il sistema si è bloccato dopo pochi minuti e il sito per la prenotazione si è trasformato in una riffa stile bonus per la mobilità.

Non che molti non siano riusciti a prenotare e non va sottovalutato il fatto che operazioni di questo genere sono di per sé complesse.

Sta di fatto che così, però, si scatena il panico e, se non è panico, è stress per l'anziano o per chi se ne occupa.

In particolare, trovo riprovevole che la piattaforma diventi una sorta di imbuto, dove quelli che passano, inneggiano alla Buona Sorte e quelli che non entrano si sentono esclusi e, direi, schiacciati dalla Mala Sorte, cinica e bara.

C'è qualcosa di profondamente sbagliato in questo uso della tecnologia, tanto più quando si affida la sorte di persone fragili ad un clik e non alla voce rassicurante di un medico.

E poi alimentare le ansie, che son già diffuse per il clima creatosi con la pandemia, attraverso un uso ansiogeno della tecnologia non mi sembra proprio una bella idea: veloce, talvolta efficiente, ma spesso disumana.

martedì 9 febbraio 2021

Pissi pissi bao bao (post vietato a coloro che non frequentano le aule scolastiche).

 Non si giudica nessuno dai lanci di agenzia e dalle frattaglie raccolte qua e là dai giornali. Vero. Ma se si lascia che i giornali strombettino l'ultima notizia senza batter ciglio, vuol dire che il messaggio che si vuole far arrivare, distorto o semplificato che sia, va bene lo stesso. Parlare di riforma della scuola e ventilare, come gran trovata, il prolungamento dell'anno scolastico a fine giugno sottende un messaggio abbastanza semplice: riforme a costo zero.

Non un soldo di più.

Il barbatrucco qual è? Ci sono gli insegnanti che sono già pagati (ben pagati per quel che fanno e hanno fatto durante la pandemia secondo la vulgata dei nuovi giornali parrocchiali...sto parlando del Corriere della Sera e di Repubblica) e, per sanare il vulnus che la pandemia ha provocato sia a livello psicologico sia a livello didattico, che ci vuole? Basta portare gli allievi festanti a scuola un altro po', nelle scuole senza impianto di condizionamento e con scarsa aerazione.

Che dire? Un cerotto per il mal di pancia. 

E il solito calcio nelle parti basse di chi chiede altro. 

Da anni. 

Inascoltato.

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