martedì 17 maggio 2022

Poesiola antiguerraiola

 

Non è che per far la guerra ci voglia tanto.

L’impasto non è difficile da fare

 e gli ingredienti, signora mia,

sono quasi sempre sottomano.

Ci metta un po’ d’ olio d’odio per amalgamare,

il sale dell’invidia per dar sapore,

il nazionalismo per addensare.

Stenda su un ripiano la disinformazione,

che sia bianca,

 mi raccomando, di farina Zero,

 sì, Zero Zero Sette.

Il pomodoro non si veda affatto,

ché il sangue poi impressiona troppo.

E poi, signora, condisca a piacimento:

capperi di idiozia a mano piena,

sparsi qua e là nella pasta ormai distesa,

e la mozzarella delle buone intenzioni,

a fettarelle, a tocchi, perché non bruci al fuoco,

ma si sciolga piano piano

per non far impallidir il cuoco.

L’origano odoroso al posto dell’alloro

e un po’ di pepe di indignazione

per chi si oppone a tale perfezione.

E il forno, che sia ben preriscaldato!

Lo si porti a temperatura atta allo scopo.

Se brucia il tutto per atomica fusione,

non vi sia nessuna preoccupazione:

si dia la colpa al Fato,

alla Moira deficiente,

alla Parca imbranata

che non sa filare niente.

arz62

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