venerdì 27 gennaio 2012

Negazionismo

A Como si radunano i negazionisti nostrani. Non si fanno mancare niente: il sarcasmo sulla giornata della Memoria ( a loro avviso, un "pesce d'aprile ebraico" fuori stagione) e un documentario con la raccolta delle interviste dei soliti negazionisti  (Faurisson in testa) con un titolo che vorrebbe far sorridere chi evidentemente non è stato a Auschwitz o c'è stato e non ha capito un cazzo: "Wissen macht frei".
Non voglio entrare in una facile polemica ( senza vincitore né vinti: i negazionisti NON si convincono con le argomentazioni, anzi...sono abilissimi utilizzatori delle tecniche retoriche della sofistica antica: potrebbero dimostrarvi un giorno che Elena era una santarellina subornata dal perfido Paride e il giorno dopo che era una puttana di infimo ordine dedita a ogni genere di arti erotiche per mettere nei guai Greci e Troiani al contempo).
Ritorno al discorso relativo all'assunzione del linguaggio del "nemico" ( per distorcelo e usarlo a proprio uso e consumo). Leggo e riporto:
"Solo le persone conosciute o invitate potranno prendervi parte: non abbiamo intenzione di trasformarci nei "capri espiatori" dell'odio e non abbiamo alcuna vocazione a divenire gli "agnelli sacrificali"  di un certo tipo di 'stampa democratica'"
Ecco che i negazionisti diventerebbero vittime ( se manifestassero apertamente e pubblicamente le loro idee) , "agnelli sacrificali".
Ecco che rivoltano il calzino a loro favore.
Nessuna pietà mi raccomando: è un altro esercizio del loro sadico sarcasmo ...
©arz 








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