Che la Destra italiana sia in fondo
sempre la stessa di sempre era intuibile. Non parlo della Destra
Liberale, quella dell'etica del Lavoro e della difesa dei Diritti
individuali; la Destra liberale , è inutile dirlo, è morta e
sepolta. Mi riferisco alla Destra degli “homines novi” che ha
trovato la sua perfetta sintesi, in passato, nel Fascismo ( in senso
lato, quello che Eco chiama Ur-fascismo) e che, ahinoi, ora non perde
i vizi di allora: uno di questi, ed è fastidiosissimo, è il
disprezzo degli intellettuali, anche quelli piccini picciò.
Che Goebbels, fin dagli esordi, avesse
in uggia la parola cultura passi, ma il Fascismo italiano, che ai
suoi albori, ha spesso fatto l'occhiolino agli uomini di cultura . pur
con alterna fortuna (basti citare D'Annunzio, Marinetti, Pirandello
e Gentile, tutti firmatari, e l'ultimo promotore, del “Manifesto
degli intellettuali fascisti”), non può che vergognarsi dei suoi
eredi naturali: l'odierna Destra italiana ( ma non ci si inganni,
anche una parte della Sinistra condivide lo stesso sentimento, pur
per motivazioni diverse) ha un particolare livore nei confronti di
chi insegna, siano essi umili maestri del Sud o pedemontani illustri
professori o professoroni bocconiani.
“Professore” e “maestro” o
nella sua variante diminutivo-dispregiativa “maestrino” sono
offese indelebili, rivolte a chi non ha condiviso la sguaiata sfilata
di ignoranti con laurea comprata, di mezze tacche, anche se danarose,
che hanno costellato il plumbeo cielo dell'ultimo ventennio, di
cortigiane a mezzo o a intero servizio del Sultano e di coloro che,
colpevolmente e consapevolmente, hanno spesso strizzato l'occhio
all'illegalità e alle organizzazioni criminali.
Nelle pagine dei giornali della novella
Destra, i magistrati, la todeschissima Merkel e ora Saviano e Fazio (
dei quali si può forse criticare l'eccesso di ingenuità, ma non certo
la malafede) sono ora i nuovi e vituperati “maestrini”.
La Destra ( chi mai sa che cosa
voglia?) forse pensa di essere efficacemente persuasiva agli occhi
del suo elettorato, mentre, inconsapevolmente, procede alla
mortifera, recessiva, idiota umiliazione di chi si occupa ,
nonostante i tempi, anzi contro i tempi, di quelli che, sempre più
retoricamente, la nostra società gerontocratica chiama il “futuro
della nostra società”: i bambini.
Eppure il “maestrino” che fu e, per
molti, ancora è in pectore il loro idolo princeps,
Benito, prima di trovare la sua vocazione giornalistica e poi
politica, pur doveva avere qualche vocazione all'insegnamento, lui
, figlio del fabbro Alessandro Mussolini e della “maestrina” Rosa
Maltoni!
arz©
Ti è piaciuto l'articolo? Vota Ok oppure No. Grazie Mille!
Puoi votare le mie notizie anche in questa pagina.