Non sono un esperto di terrorismo . Non
sono da tempo né mosso né commosso da questioni ideologiche
pregiudiziali. Non sono un tecnico, né un politico e nemmeno un
membro dei Servizi Segreti.
Per cui mi si perdonerà facilmente la
colpa di essere profondamente irritato, da semplice cittadino, per un
attentato che considero vile e inutile nei confronti di una persona
che, come scritto esplicitamente dagli stessi attentatori, è
un'”anima candida e dalla coscienza pulita”, ( più in là:
“Siamo certi, ingegnere, che mai nemmeno per un secondo ti sei
sentito corresponsabile”), braccino di poteri ben più forti :
sparare ad un “inconsapevole” equivale a sparare sulla Croce
Rossa, se le parole hanno un senso ( della qual cosa comincio
effettivamente a dubitare, sentendo molti discorsi ferocemente
bellicosi, ma poco consequenziali).
In primis, l'attentato è stupido in sé
e per sé poiché sparare al ginocchio di un ingegnere per modificare
i destini del mondo o anche di un Paese segnala uno scarso senso
delle proporzioni; potrà sembrare eroico a qualche novello cultore
delle imprese rivoluzionarie, ma, a mio modestissimo avviso, fa
emergere un errore tipico dei rivoluzionari di ogni risma: pensare
che la polvere da sparo, anche informalmente diffusa, faccia “tabula
rasa” del patrimonio di cultura e di conoscenza che richiede la
gestione di uno Stato ( mentre , anche gli ingenui sanno che uno
Stato , anche rivoluzionario, ha bisogno di persone pensanti e
tecnicamente preparate, pena un'anarchia che nulla a che fare con
quella desiderata dagli attentatori... ), nell'utopica attesa di una
rinascita della Fenice che post combustione dovrebbe essere “più
bella e luminosa che prìa” ( Petrolini, parlava di Roma e pigliava
per i fondelli il Mascelluto, d'accordo...)
Si celebra, inoltre, un culto di un
“militarismo” puro , e ben traspare nella rivendicazione, che
sembra abbia già individuato il nemico (non un nemico) nel
“tecnicismo” dei burocrati del potere.
Emerge, infatti, dal volantino
un'irritazione nei confronti dei “tecnici” non molto lontana dal
furore sacro che sta animando movimenti e partiti ora in disgrazia (
...e molti di Destra!), tutti sodali nel credere che l'essere
intellettuale sia una colpa, che l'essere ingegnere di un gruppo
industriale sia di per sé una correità nelle scelte suicide del
turbo-capitalismo, che essere professore universitario significhi
appartenere di diritto alla “Spectre” del Capitalismo Cattivo.
Il volantino denota una cultura media (non c'è bisogno di un'analisi linguistica raffinata o di
un'indagine specifica per dedurre che si tratta di giovani sui
venti-trent'anni con una cultura liceale, la spada di
Damocle!, o giovani universitari, poco avvezzi alla “forma” forse
per scelta ideologica, visto che si dichiarano informali:
punteggiatura carente , “d” eufoniche messe qua e là),
l'appartenenza a qualche circolo anarchico e una certa dimestichezza
con Internet.
Si nota qua e là il gusto per il
citazionismo ( ...ma è una malattia comune) e, perché no?, un
d'annunzianesimo alla Tony Negri ( ...anche lui anni fa provava un
qualche brivido nell'indossare il passamontagna), a mio parere un po'
disgustoso, anche dal punto di vista di chi ha deciso di utilizzare
le armi per qualche obiettivo ideologico, quando si parla del piacere
provato dopo l'azione terroristica ( “con un certo piacere abbiamo
armato le nostre mani, con piacere abbiamo riempito il caricatore”).
Il linguaggio del FAI , comunque, nulla ha a che vedere con la
freddezza del lessico brigatista o dell'autonomia, se qualcuno pensa
che ci sia una continuità tra i fenomeni. Anzi: sembra che ci sia un
certo compiacimento nella scrittura, un gusto per la descrizione e
per il particolare. purtroppo reso mortifero dalla solita sequela di
slogan che farcisce ogni discorso ideologico composto, more solito,
dalle idee altrui.
Nulla di nuovo sotto il sole,
purtroppo, se non i tempi bui che ci appresteranno coloro che nel
nome dell'emergenza approfitteranno dei giovanotti per ripristinare
le regole di quel potere oppressivo che il FAI vuole combattere con
armi dolorosissime per le vittime, ma completamente spuntate per il
Potere ( che in genere si serve di personale che ha studiato di più
e meglio la propria materia e che se la sta ridendo di grosso per
l'occasione ghiotta che ora si trova “informalmente”
apparecchiata per fare meglio e con meno attriti i propri comodi).
Per chi voglia leggersi il volantino e
farsi un'opinione propria:
http://www.corriere.it/cronache/12_maggio_11/rivendicazione-adinolfi-olga_838d0846-9b54-11e1-81bc-34fceaba092f.shtml
arz©
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