Il mio "graffio di gesso" è rivolto alla forma.
Il giornalista ( ma ha veramente passato l'esame di giornalista Lavitola? Se sì, mi domando quali siano i criteri per essere giornalisti...) Lavitola si esprime come Totò nel celebre film con Peppino De Filippo ( http://www.youtube.com/watch?v=t_uCgCBg0YA) , costellando il suo testo di una serie di strafalcioni che si possono giustificare solo in questi casi ( uso lo stile "elenco" lavitoliano):
- Lavitola era brillo;
- lo scritto non era una lettera, ma un testo dettato ad una Segretaria nel bel mezzo di un lungo e movimentato rapporto sessuale con lei;
- il correttore ortografico si è bloccato e il Pc è stato infettato dal virus "Babele";
- Lavitola era in stato di grave alterazione psicologica e senza denaro per comprarsi dei sedativi;
- la lettera è un falso.
Un fior da fiore del documento per farvi un'idea ( non ho riportato il mitico "d'avvero" già citato dal blog di Mantellini ):
arz©
Post ispirato da: http://www.mantellini.it/ da dove ho tratto anche il link per scaricare il documento : http://download.repubblica.it/pdf/2012/cronaca/all-interrogatorio.pdf
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