domenica 23 settembre 2012

Grillo e la politica urlata

Ho mille perplessità sul personaggio Grillo, ma nessuna di queste, per ora, a mio modestissimo avviso, può  mettere in discussione la sua buona fede.
C'è però un comportamento di Grillo che lo condanna come sottoprodotto del precedente scellerato ventennio (quello Berlusconiano, of course): urla.
Non c'è comizio in cui, animato dal sacro fuoco della passione politica, non attenti alla nostra salute incrementando l' inquinamento acustico.
Abbiamo già avuto Produttori di Decibel professionisti: si chiamano Sgarbi, Bossi e tanti altri che hanno seguito l'esempio dei maestri.
Sono quei personaggi ( o maschere?) che hanno pensato che la forza delle proprie idee (se ne avevano) fosse direttamente proporzionale alla potenza fonatoria con cui venivano proferite.
Non è così, almeno per me.
E quando Grillo urla, con l'inevitabile sputacchio-aspersorio degli uomini di una certa età, mi convince sempre meno, anche se probabilmente, è un attore e lo sa, la sua voce riuscirà a raggiungere le ultime file degli spettatori: questi applaudiranno di sicuro, riuscendo a capire, però, per eccesso di rumore, solo la metà della metà del suo messaggio.

                                                                                                                                           arz©
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