Ho mille perplessità sul personaggio
Grillo, ma nessuna di queste, per ora, a mio modestissimo avviso, può mettere in discussione la sua buona fede.
C'è però un comportamento di Grillo
che lo condanna come sottoprodotto del precedente scellerato
ventennio (quello Berlusconiano, of course): urla.
Non c'è comizio in cui, animato dal
sacro fuoco della passione politica, non attenti alla nostra salute
incrementando l' inquinamento acustico.
Abbiamo già avuto Produttori di
Decibel professionisti: si chiamano Sgarbi, Bossi e tanti altri che
hanno seguito l'esempio dei maestri.
Sono quei personaggi ( o maschere?) che
hanno pensato che la forza delle proprie idee (se ne avevano) fosse
direttamente proporzionale alla potenza fonatoria con cui venivano
proferite.
Non è così, almeno per me.
E quando Grillo urla, con l'inevitabile
sputacchio-aspersorio degli uomini di una certa età, mi convince
sempre meno, anche se probabilmente, è un attore e lo sa, la sua
voce riuscirà a raggiungere le ultime file degli spettatori: questi
applaudiranno di sicuro, riuscendo a capire, però, per eccesso di
rumore, solo la metà della metà del suo messaggio.
arz©
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