domenica 16 novembre 2014

Effetti perversi delle parole.

In genere le mie esternazioni (leggi: post) sono lette da un massimo di 60/70 persone.
E gran parte, credo, sono persone che conosco.
Il mio commento “Il porno dell'orrore” ha ora un numero di lettori spropositato rispetto al solito.
Temo che la parola “porno” abbia aiutato ( e mi scuso con chi ha letto quanto ho scritto senza alcuno spirito pruriginoso; non è mia intenzione di far di tutta un'erba un fascio).
Poiché il senso del post era condannare la conquista di una facile visibilità dei media attraverso mezzucci che alterano il valore dei fatti e delle notizie , la prossima volta mi riprometto di fornire titoli meno suggestivi per non far la figura dell'innaffiatore innaffiato.
Non perché non voglia divulgare il mio pensiero, sia chiaro, ma per evitare di attirare chi, a fronte del titolo “Il porno dell'orrore”, si aspettava qualcos'altro, rimanendone alquanto deluso. Già me lo vedo gridare: "Orrore!" per l'evidente mancanza di "porno" ;-)

Scherzo, more solito, ma vi assicuro che il titolo, nelle mie intenzioni, non voleva essere un malizioso specchietto per le allodole.
arz

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