Orbene, ordunque: un bulletto lancia
una sedia all'indirizzo della propria professoressa. E' evidente che
non la ama e non l'apprezza. Tutti tacciono in classe, finché il
colpevole, messo alle strette, scrive una letterina con le tante
scuse di prammatica.
L'allievo viene punito con il massimo
della pena prevista dai regolamenti scolastici: 15 giorni di
sospensione con obbligo di frequenza.
Lasciamo perdere l'entità
della pena, perché non è questo che mi turba.
Mi sconvolge il fatto che il ragazzo,
scontata la pena, rientrerà nella stessa classe con la stessa
professoressa.
La vittima dovrà, dunque, tenersi una serpe in seno
fino alla fine dell'anno scolastico.
Che ne dite? Tutto bene?
Davvero nessuno pensa che una simile
situazione sia del tutto abnorme dal punto di vista psicologico? Chi
sarà punito alla fine della fiera? Il prode lanciatore di sedie o la
professoressa destinata all'intossicazione da benzodiazepine?
P.S. Leggete bene l'articolo e valutate
bene la reazione dei genitori per la mancata partecipazione della
docente al Consiglio di Classe. Vi si aprirà un mondo. Intelligenti
pauca.
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