giovedì 25 luglio 2019

Golia e Davide ovvero sul ribaltamento delle parti.


Se una decina di anni fa avessimo visto qualcuno contestare la multa del Vigile di turno, proferendo le fatidiche parole: “Lei non sa chi sono io!”, ci saremmo fatte grasse risate.
Il prepotente, vestito da potente o, se preferite, il potente vestito da prepotente, sarebbe stato condannato da tutti.
Ora abbiamo uomini potenti che se la pigliano con i singoli cittadini. 
Non con i propri oppositori politici (quello rientra nel dibattito politico e chi critica anche pesantemente un altro potente sa che quest'ultimo ha tutti gli strumenti per contrattaccare), ma con chi evidentemente ha strumenti spuntati per difendersi adeguatamente dagli attacchi nei loro confronti. Son poveri untorelli nelle mani dei famelici Don Rodrigo e gli tocca farsi difendere da una giustizia che ha tempi lunghi e risarcimenti dei danni miserevoli.
Ma ecco la novità dei tempi nostri: il popolino che un tempo parteggiava per Davide perché si rispecchiava nella sua debolezza ora parteggia in massa per Golia, purché la buriana non lo colpisca.
Mi tocca ricordare che i Golia, se lasciati ai loro appetiti e senza i limiti delle Costituzioni, prima o poi si pappano il popolino tutto, le sue poche libertà e le sue piccole ricchezze e sicurezze.
In comode rate o tutte insieme, a sua discrezione, ovviamente.

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