giovedì 25 luglio 2019

Pissi pissi bao bao: La regionalizzazione della scuola.

Lo sapete: mi piace scherzare e da anni mi occupo di satira. Non prendetemi troppo sul serio, dunque. Poiché ho il capo scarico, oggi mi do alla distopia scolastica. Orbene, ordunque. Se passasse la regionalizzazione della scuola, si potrebbe configurare questo scenario: docenti con la stessa anzianità e che hanno le stesse mansioni potranno avere stipendi diversi. Infatti, il passaggio (volontario per i vecchi docenti, obbligatorio per i neo-assunti) alla Regione comporterebbe un aumento di 400 euro mensili. Nulla da dire se i docenti che aderiranno alla proposta lavorassero più ore o rinunciassero a qualche garanzia di cui godono gli Statali, ma nel caso non ci fosse nulla di tutto ciò l'aumento salariale sarebbe dovuto solo all'accettazione di un progetto politico di parte. Insomma, i 400 euro si configurerebbero come una "stecca" per aver accettato la "regionalizzazione". Se si realizzerà questo progetto, sarà abbastanza ovvio che molti docenti, anche non schierati per le autonomie, non si faranno pregare per avere un'integrazione al loro stipendio che, com'è noto, non è particolarmente pingue. Chi non aderirà sarà qualche mosca bianca o forse rossa, facilmente individuabile. Il resto lo lascio alla vostra fantasia. Mi preparo atleticamente per evitare l' acchiappamosche!😜 P.S. Ovviamente qui non ho trattato la questione di un Paese che avrà scuole sempre più distanti tra loro, ancor più di oggi, come emerge dai dati INVALSI. Già ora a livello ministeriale si dice che un anno di scuola in Veneto equivale a due anni in Sicilia; si può presumere che la regionalizzazione non potrà che ampliare il divario già inaccettabile tra le scuole delle regioni ricche e quelle delle regioni più povere e deboli. Perché amalgamare dividendo è assai difficile.

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