venerdì 13 marzo 2020

Apocalittici e disintegrati

Oggi attraverso i Social è arrivato di tutto: dalle notizie dall'estero che vedono Donald Trump ora dichiarare il Coronavirus un'emergenza nazionale, dopo aver minimizzato la questione fino all'altro ieri, alle dichiarazioni di Boris Johnson che in Inghilterra ripropone il “lacrime e sangue” di Churchill, senza prendere mezza precauzione , confidando nell'effetto gregge o del popolo o del suo elettorato, e senza dover affrontare l'invasione teutonica, se non la solita trovata del muro contro gli Untorelli che vengono dall'estero.
Sempre dalla Perfida Albione un tal Christian Jessen, medico e presentatore di programmi spazzatura, afferma, col ghigno beffardo di chi la sa lunga, che il Coronavirus è un'ottima occasione per gli Italiani per non fare un cazzo: una lunga siesta per una pinzillacchera.
Dall'interno c'è l'immancabile Vittorio Sgarbi* che si dà da fare, utilizzando il turpiloquio, per prendere per i fondelli gli Apocalittici.
Orbene, ordunque: i suddetti, come mi auguro di tutto cuore, se dimostreranno di aver avuto ragione a sottovalutare il pericolo, avranno le mie scuse. Sincere.
Altrimenti, avessero torto, mandando all'altro mondo millanta persone, dovrebbero scomparire dalla faccia della Terra. E non per merito del virus. Basta lasciarli nelle mani dei parenti dei defunti; se la scommessa neoliberista va loro male, saranno tanti e i loro pezzettini saranno in ogni dove.

*Ho eliminato la parte relativa a Sgarbi a letto coperto con le pezzulle. Era una foto del 2017.

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