Come sempre in Italia le questioni
semplici devono diventare complesse. A scuola parlare di affettività
e di sessualità è compito sempre gravoso. Nessuno vorrebbe farlo,
ma molti insegnanti, obtorto collo, ne parlano perché sanno che è
importante , testando ogni giorno la crassa ignoranza dei loro
alunni. Qualcuno osa persino scrivere nel POF che tratteranno
argomenti attinenti all'affettività (e “alla sessualità”, se
si tratta di un documento delle scuole superiori), scatenando
regolarmente le ire di qualche raro genitore che afferma il proprio
diritto di educare il proprio figliolo su tali tematiche in famiglia.
I ragazzi, è vero, sanno tante cose in
merito, sia chiaro, e forse più dei loro docenti, ma le loro fonti
di informazione spesso sono, se va bene, le mirabolanti imprese del
loro compagno di classe più scafato, se va male, Youporn e siti
consimili di cui è ricca la Rete.
Ora il mondo cattolico è in subbuglio.
Sembra che le direttive mondiali e europee aprano alla teoria
“gender”.
Ho letto di tutto in questi giorni e
non sono notizie provenienti da “Lercio.it”, ma da siti vicini al
mondo cattolico: allievi maschi che devono portare a scuola
specchietto e rossetto per abituarsi a vedere la differenza di
genere, lezioni di masturbazione alle elementari ( in Francia, però)
et similia.
In genere, sono postate da genitori
cattolici, allarmati delle direttive dell'OMS che ritengono opportuno
in tutto il mondo che si parli di sessualità, imponendo degli
“Standard per l'educazione sessuale”.
Sappiamo tutti che molti genitori sono
ferratissimi in materia. Non ne dubito.
Il problema vero è che molti altri
genitori non parlano a casa, poiché l'argomento , come si sa, non è
il più facile da affrontare con i bimbi.
More solito, il mondo cattolico ( e
questa volta anche l'ala moderata) vuole impedire che altri
usufruiscano di un diritto che poi, in questo caso, è semplicemente quello all'informazione.
“Famiglia cristiana” che passa per
l'ala moderata, ha stilato un decalogo che allerta i genitori.
Si sfiora il
ridicolo : nell'ottica del testo, nelle scuole STATALI dei perfidi
insegnanti al soldo dell'OMS stanno cercando di indottrinare il loro
figlioli sulla teoria “gender”. I genitori devono costituire un corpo di sentinelle che allerti chi di dovere dell'obbrobrioso
tentativo di pervertimento in atto nella scuola PUBBLICA.
Sentinelle ( o spie) dovevano essere
gli insegnanti di Religione per la Curia ambrosiana, ma sembra che le
autorità ecclesiastiche abbiano fatto un passo indietro.
Per chi voglia informarsi meglio
fornisco il link alla pagina online di Famiglia Cristiana:
http://www.famigliacristiana.it/articolo/dodici-strumenti-di-autodifesa-dal-la-teoria-del-gender-per-genitori-con-figli-da-0-a-18-anni-.aspx
Qualcuno si è preso la briga di
ironizzare sulle direttive del Decalogo .
Il giornalista è anche
docente di scuola media e sa di che cosa parla
(http://leonardo.blogspot.it/2014/11/la-scuola-dellamore-non-passera.html).
Francamente non vedo nella classe
docente talebani della teoria “gender”. Anzi, essendo parte
integrante del corpo sociale italiano, con tutti i vizi e le virtù
dello stesso, li vedo più riottosi che mai ad occuparsi di questioni
che risultano solo foriere di guai e di discussioni ( e visto il tono
minaccioso del Decalogo non è significativo perché siano così timidi?)
Insomma, nelle scuole si parlerà
sempre meno di affettività e sessualità e il risultato sarà
quello di avere una pletora di ragazzini che si dedicheranno alla
sessualità tanto al pezzo ( mica ci rinunciano, carucci!) con la
bella vista di minorenni gravide che si dovranno spupazzare, con
un'età mentale inadeguata, figlioli indesiderati.
Ah, sia chiaro, quando le mamme
minorenni saranno troppe, ci sarà sempre qualcuno che si alzerà e
dirà:”Perché la scuola non provvede all'educazione sessuale? Perché la
scuola non assolve al proprio dovere di informare?”
Perché siamo il peggiore dei
popolacci: quando imperversa il colera, amiamo mangiare le cozze
fresche! arz