Sempre che non si vada a votare dopo
l'ultima sparata di Di Maio, nel Centro-destra la pentola bolle.
E la novità, rullo di tamburi..., è
Berlusconi!
(Ridete? Fate bene. Io sono un autore
satirico!)
Non solo si è rifiutato di partecipare
alla Rimarcia su Roma di ottobre organizzata da Capitan Findus, ma,
sentite sentite!, ha dichiarato, perepepè, di sfilarsi dai partiti
sovranisti di ogni risma.
Sa, infatti, che incombe una spada di
Damocle sulla sua testa: per la prima volta al governo del Paese ci
saranno due partiti che potenzialmente potrebbero occuparsi del
palese conflitto di interessi di un Partito, Forza Italia, che
detiene, indisturbato, il controllo su una parte consistente
dell'informazione audiovisiva e della carta stampata.
Ovviamente nelle parole dei giornali
trombettieri dell'immarcescibile i due partiti sono presentati come
frange della Sinistra estrema, tra Prima Linea e le BR, e sono
pericolosissimi, ma è anche vero che la loro maggioranza è sul filo
del rasoio, in particolare al Senato.
Ed ecco il barbatrucco del
prestidigitatore: prima fiancheggiatore di Capitan Findus (con
Mediaset e i suoi giornaletti per pochi infimi a montar la panna
dell'invasione dall'Africa), ora, per pura convenienza, Berlusconi si
presenta come il moderato signore di una rispettabile età, con
esperienza di governo, che, non sopportando di avere a che fare con
il calzino spaiato e sporco di un partito sovranista, si offrirà per
un disinteressatissimo “do ut des” con l'attuale maggioranza.
Su quale tema è chiaro a tutti, tranne
agli ingenui.
E i tiepidini sulla questione del
conflitto di interessi ci sono, in particolare nel PD che ha
scheletri nell'armadio in merito che strabordano, lasciando uscire
dalle ante malchiuse ora una tibia ora un perone, ora una falangina or una falangetta.
Sia chiaro che, passata la buriana,
Berlusconi ritornerà prima o poi ad accarezzare il suo cagnolino che ha il
guinzaglio corto e che per ora sembra in affanno: abbandonato da
Bannon e da Putin (ha fallito il compitino di minare l'Unione Europea
o perlomeno il Bel Paese), adesso viene lasciato in un angolo a
guaire, triste e solitario come il binario di Claudio Villa.
E la sensazione che sia scomparso
dall'orizzonte politico e mediatico non è dato solo dal fatto di
aver abbandonato il Viminale, ma dalla sordina che gli è stata
imposta non solo dalle zecche comuniste e dai traditori
pentastellati con i loro miseri mezzi, ma da quelli che in narratologia sono denominati“falsi
amici”.
Capitan Findus può ora liberamente
abbaiare nelle sagre di Paese, tra una salamella e uno stinco al
forno, ma la sensazione che sia stato declassato in pochi giorni da
Comandante di un transatlantico a pilota inesperto e senza patente
nautica di pedalò è abbastanza evidente.
Sic transit gloria mundi.
Non se ne crucci, comunque. In suo
aiuto, non è detto che, a breve, non gli diano una mano dei “falsi
nemici”.
Sì, sono sibillino. Lo so. ;-)