A corollario dei due post precedenti. Senza parole.
Gli aspetti del reale che stridono, la rivolta degli oggetti , delle cose e della lingua... Tutto ciò che dà quell'irritante sensazione di fastidio provocata dal gesso non spezzato sulla superficie nera della lavagna della nostra esistenza. Questo blog è una costola di http://improntedichina.blogspot.com/ Il sito è presente anche su Facebook: http://www.facebook.com/ImpronteDiChinaEGraffiDiGesso.Per il microfinanziamento dell'opera: https://paypal.me/arz62
lunedì 13 maggio 2013
sabato 11 maggio 2013
Umano poco umano
Matteo
Salvini, noto rappresentante della Lega più ruspante e identitaria, afferma che la
presenza di un ministro nero favorisce i reati degli extracomunitari
in Italia.
Siccome
la sciocchezza è troppo grossa, chiosa, parlando alla solita pancia
del paese: “...non
va trascurato il fatto che sia stato commesso da un clandestino che
non avrebbe dovuto essere qua, avrebbe dovuto essere espulso”.
Se
uno vuole capire che cos'è il criptorazzismo, ma neanche tanto
cripto, deve rileggere questa frase. Salvini ha perfettamente ragione
a preoccuparsi che un criminale vada in giro col piccone ad ammazzare
gente innocente. E' terribile e non c'è nessuna giustificazione di chi si macchia di un simile reato ( se
non la pazzia ).Il nostro Matteo, però, dovrebbe preoccuparsi allo
stesso modo, se il criminale, nella sua madre patria, lontano dalle terre italiche, ammazzasse i
suoi conterranei.
Viene
da pensare che un omicidio di tale genere diventi , per l'esponente
leghista, un problema meno importante al di fuori dei confini
italiani: come se essere uccisi da un piccone in Italia fosse una
tragedia, mentre in Ghana un fenomeno del folklore locale solo perché le vittime
hanno un po' di melanina più del lecito. Fate due più due del suo ragionamento e intenderete come il razzismo facilmente riemerga qual brace sotto il sottile strato della difesa localistica.
Einstein, esule dalla Germania, alla richiesta di
indicare la propria cittadinanza negli Stati Uniti, , sul documento d'ingresso, avrebbe scritto, uso il condizionale perché il fatto non è sicuro, “umana”; che cosa pensate che dichiarerebbe il nostro Salvini?
Padano? Norditaliano? Lumbard? Di certo, non “umano” come la
sortita del giovin signore della Lega fa presupporre.
arz©
mercoledì 8 maggio 2013
Ospiti in casa nostra!
Daniele Sensi riporta in modo sintetico un intervento a Radio Padania:
Chi: Fabio Costa, della Lega Nord Liguria, conduttore spazio “Professionisti imprenditori uniti”.
Dove: Radio Padania Libera.
Cosa: «La Kyenge, la nuova ministra… Questa qui ha detto che dobbiamo diventare tutti italiani… io sonoitaliano, ma sono italiano io, non lei, lei è ospite nostro. Io non voglio farmi governare da una che viene dal Congo belga; io non sono razzista, ma sono italiano, sono genovese, sono padano e quindi voglio essere governato dai miei concittadini, non da questa gente che viene dal Congo, dal Burundi… Io non voglio che mi vengono a insegnare le usanze tribali. Noi abbiamo il nostro modo di fare, siamo ospitali, noi non abbiamo niente da imparare da questa gente qua».
Quando: ieri.
Perché: «Io non sono razzista».
-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Per chi avesse dubbi sull'origini di tali idee riporto questo documento degli anni '20 di un omino coi baffi buffi:
4. Può essere cittadino dello Stato solo chi sia connazionale (Volksgenosse). Può essere connazionale solo chi sia di sangue tedesco, senza riguardo alla sua religione. Nessun ebreo può quindi essere connazionale.
5. Chi non è cittadino dello Stato deve poter vivere in Germania solo in veste di ospite e deve sottostare alla legislazione che regola il soggiorno degli stranieri.
De hoc satis.
arz©
arz©
Il complotto, senza dubbio...
Va forte tra i Grillini la teoria del
grande complotto, concretizzato dal potentissimo gruppo Bilderberg da
cui partono le trame del nuovo ordine mondiale.
Temo, per qualche competenza acquisita
nell'ambito storico e socio-linguistico, che il meccanismo del
complotto del Bilerberg sia molto simile, nei suoi meccanismi
reconditi, a quello del complotto demo-pluto-giudaico-massonico di
mussoliniana memoria.
Il complotto semplifica molto e aiuta i
semplici a leggere la realtà ( anche il sottoscritto ha spesso
un'ingenua fiducia di chi mette in piedi un bel “racconto” nel
caos delle informazioni), ma le teorie del complotto , pur
confondendo spesso il nesso temporale con quello causale, hanno una
funzione sociologica di un certo effetto e già sperimentata nel
periodo delle grandi dittature: cementa il gruppo attraverso il
rafforzamento del sistema identitario.
L'esercizio del dubbio è sicuramente (
diciamo, giocando con le parole, senza dubbio) un meccanismo che
caratterizza le persone intelligenti e , dunque, sospettare delle
informazioni è un esercizio utile e necessario; ma quando il
sospetto diventa teoria e si cristallizza in tre o quattro idee base
utili solo a diventare manifesti semplificatori della confusione del
reale, bisogna un po' preoccuparsi .
La controprova?
Provate a insinuare il dubbio a chi
sostiene i grandi complotti: stigmatizzerà nell'ordine la vostra
ignoranza, poi la vostra stupidità, in subordine la cecità e,
esaurite le argomentazioni ad personam, in ultimo, vi accuserà,
apertis verbis, di far parte del grande complotto.
Per approfondimenti: guardate qui.
Interessantissimo.
Iscriviti a:
Post (Atom)