La questione è marginale, ma dice
molto sui tempi che stiamo vivendo. Riassumo la vicenda: un fotografo
dell'ANSA, Alessandro Di Meo, fissa sulla pellicola ( meglio: sulla
scheda di memoria) un fulmine che colpisce la cupola di san Pietro
nel giorno della storica abdicazione di Benedetto XVI.
Ovvio che la foto in sé non è un
miracolo ( c'era un forte temporale a Roma), ma ha sicuramente un
valore simbolico che ha più a che fare col pensiero magico che con
la razionalità.
Nulla di male, sempre se si è
consapevoli di indulgere in un pensiero fallace, mettere in relazione
due eventi che nulla hanno a che fare l'uno con l'altro.
Non è finita: su Internet gira
un'altra foto che rappresenta un fulmine ( lo stesso fulmine!) che
colpisce il Duomo di Milano.
Si insinua l'idea che la foto di Di Meo
sia un falso.
Peccato che la foto del Duomo sia
tratta da Wikipedia ; il solito Attivissimo, di cognome e di fatto,
ha subito rilevato l'anomalia.
Leggi qui:
Insomma, il falso è stato costruito
sul vero per dimostrare che il vero è falso e il falso è vero. Un
vero rompicapo.
Be', che cosa ci insegna tutto questo?
A diffidare di tutto? No.
A prestare molta attenzione ai
falsificatori della realtà.
Perché di cacciaballe è pieno il
Mondo, ma in Italia il loro numero, more solito, è sottostimato.
arz©
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