martedì 19 febbraio 2013

Giannino, il Re Sòla e il Centro-destra


La Galassia del Centro-destra, in realtà, ha sempre avuto un solo centro e il suo nome è sempre il Partito dell'Innominabile.
“Fratelli d'Italia” di Ignazio La Russa, Crosetto & Meloni, la “Destra” di Storace, il “Fare per fermare il Declino” di Giannino e , soprattutto, la Lega sono solo pianetini, se non gli asteroidi, ed in mezzo c'è sempre Lui, il Re Sòla, attorno a cui tutti ruotano secondo direzioni più o meno ellittiche (...e reticenti).
La disgregazione del partito di Giannino era prevedibile.
La “faccia buona” della destra, con la stravaganza di immagine e anche intellettuale di Giannino, non avrebbe raccolto più di tanto.
Erano la spina al fianco di Monti, del Centrino, non certo dell'Innominabile.
Sono i liberisti di sempre, i fedeli della manina provvidenziale del Mercato, della meritocrazia che è solo la faccia presentabile dell'esclusione sociale. Perché in una meritocrazia che si rispetti, la mancanza dell'eccellenza ( che è caratteristica della maggioranza degli esclusi) è una tabe, una malattia incurabile dell'anima.
Giannino ha barato e, se si facesse da parte, in nome della coerenza, non farebbe male.
I suoi voti andranno, in qualsiasi caso, a chi ha creato una frammentazione fittizia per raccogliere le briciole del partito degli indecisi: chi ha “massa” ( o meglio forti interessi) ha una forza di attrazione e le bricioline, prima o dopo le elezioni, si raccoglieranno nelle Sue mani.
E le faccine di Bohboh Tentenna, di Oscar delle ingenuità, di Franceschiello il Fascistello, di Ignazio che Strazio ci appariranno per quelle che sono: maschere nude sotto cui apparirà il ghigno sempre più inquietante del Re Sòla, il Monarca che ha in odio ogni controllo, che vede la Costituzione come un impedimento all'esercizio del Suo Potere assoluto.
All'orizzonte , e non a torto, non vede e non teme lo scintillio di nessuna ghigliottina.
arz©

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