Mills dice che tutto ciò che ha
riferito su Berlusconi è una fiction (“It's all fiction”).
La parolina inglese sappiamo tutti
com'è entrata nella nostra lingua: la televisione berlusconiana ne
ha permesso la penetrazione capillare nel linguaggio di tutti i
giorni.
Il significato è noto a tutti:
“racconto fantastico, narrazione di eventi immaginari “e così
via...
La parola ha un'origine latina nobile:
“fingo”, nel senso di “creare”, plasmare con le mani o con
la mente
( vedi il leopardiano “e nel pensier mi fingo" nell'
“Infinito”).
La finzione è opera creativa, è il
plasmare la realtà con le proprie mani per creare il bello, il
sublime.
La parola, dunque, è nobilissima, ma
nelle parole dell'avvocato viene usata come foglia di fico per
nascondere paroline banali banali: bugia, balla, falsità et similia.
Insomma, siamo nell'ambito linguistico
dell'eufemismo dove l'errore diventa refuso e la realtà diventa
creta molle, qualcosa di plasmabile rispetto alle nostre opportunità
e convenienze.
E il bello ce lo scordiamo, of course.
Gli inquinatori della nostra lingua,
anche in questo caso, hanno avuto la meglio.
©arz
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