http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cronaca/articolo/lstp/433907/
Bene benissimo, ma mi si lasci una piccola notazione; i lapsus linguae di questo genere
segnalano un pensiero che è sempre lì lì per emergere.
Sta lì il pericolo del razzismo di ogni tempo e di ogni popolo.
Il Cerbero che è dentro di noi bisogna ingozzarlo di focacce perché se ne stia buono.
Perché è facile condannare i Cerberoni altrui ( quelli che non solo lo lasciano latrare, ma che "passano all'atto" come si è verificato a Torino), meno facile è rendersi conto che anche in noi albergano pensieri potenzialmente pericolosi ( ...albergano anche nelle minoranze sottoposte a discriminazione e non c'è da meravigliarsene) .
Insomma, alla base c'è il pensiero che spesso emerge nella parola e poi si trasforma in atto.
Sarebbe bello sopprimere Cerbero (non è facile), ma facciamo sì che non latri liberamente.
Lasciarlo abbaiare ( e c'è un partito in Italia che da vent'anni se la prende sistematicamente e apertis verbis con ogni gruppo etnico minoritario), pensando che "Can che abbaia non morde" è stato ed è un grave errore intellettuale, poltico, strategico ed etico...
©arz
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