Poiché il mio conto PayPal rimane a
zero nonostante i numerosi consigli rivolti ai dirigenti della Lega
(e mal gliene incolse, visto che qualche cedimento comincia a farsi
sentire! Si vedano i dati sulle intenzioni di voto nel Nordest!), ora mi permetto di dare,
essendo un consulente prezzolato freelance, qualche consiglio
(spero debitamente riconosciuto in solido sulla mia Paypal ;-)) agli
sprovveduti della Sinistra che evidentemente non hanno ancora capito
come gira e funziona la propaganda della Destra.
Lo hanno già scritto in tanti e di
certo io sono l'ultimo della fila: criticare il Ministro perché
quest'ultimo mangia Nutella a Santo Stefano (mentre il fratello di un
pentito sotto protezione è stato crivellato di colpi e c'è stato un
terremoto non di poco conto in Sicilia) è una sciocchezza.
L'innominabile lavora
sull'immedesimazione e il suo elettore tipo gongola: “Lui è come
me” (e ci vorrebbe una fucilazione post mortem di Umberto Eco, a cui ho voluto tanto bene, per aver dato modo, studiando da semiologo la figura mediatica di Mike
Bongiorno, a Berlusconi prima e ora all'i. di irretire l'opinione
pubblica in modo così semplice).
Perché dare l'idea tritanzuola del
Ministro in abito nero presente ad ogni disgrazia sul territorio
nazionale? Non è meglio un Ministro gaudente attento a cogliere gli aspetti più gustosi dell'esistenza?
Non solo, cari ingenuotti: il messaggio
è anticasta.
“Io sono Ministro degli Interni e
potrei fare colazione a caviale e champagne e invece no:
mi mangio la Nutella che è alla portata di tutti. Potrei sfruttare
la mia condizione di privilegio e poi non lo faccio. Non son fico?”
La sua passione per il “Food Porn”
nasce da qui: mangiare tortellini emiliani con il sugo Star
accompagnati da una birra è una strizzata d'occhio a chi in un
ristorante di pregio si sente talvolta a disagio (e diciamola tutta: la
strafighetteria che emanano da tutti i pori certi chef , severissimi
e inflessibili, pubblicizzati grazie alle millanta trasmissioni
televisive dedicate alle cucine di ogni bettola d'Italia, è
oggettivamente insopportabile).
Che fare, dunque?
In primis, l'opposizione deve muovere
le chiappe. Mentre l'i. si slurpa zuccheri e lipidi in quantità (ed
è quindi rallentato nella corsa), qualche leader di peso (a
trovarlo, però...) di Sinistra si fiondi a Pesaro e a Catania.
Non dica in qualsiasi caso: “Dov'è
il Ministro? Perché non è qui?”
Nisba. Niet. Silenzio assoluto.
Dica: “Io (noi) sono qui vicino a chi
è in difficoltà. C'è una tragedia in atto”.
Porga il lato
più fotogenico del suo volto e assuma l'aria contrita di chi, non avendo alcun
potere, non può nulla. Versi anche qualche lacrima.
So di essere cinico, ma la politica
funziona anche così.
Poi arriverà il Ministro, ma sarà in
qualsiasi caso in ritardo e farà la figura agli occhi del suo
elettorato di colui che prima ha pensato alla Nutella e poi ai
problemi della gente.
Anche lui porgerà il suo lato fotogenico, ma
l'immagine in sottofondo e subliminale sarà quella di lui con la lingua protesa
per leccare la giusta porzione di Nutella.
In secundis, trovare qualche falla tra
il dire e il fare di chi attualmente ci governa. Non è difficile.
Ad
esempio, insistere sulla mancata indicizzazione delle pensioni, in particolare di quelle intorno ai 1500 euro. Il Leghismo
attinge per incrementare i propri consensi al mondo dei pensionati
come ha fatto Berlusconi non tanto
tempo fa.
Io credo che la mancata indicizzazione
delle pensioni sia per la Lega un gran bel problema.
Inutile e controproducente è essere troppo espliciti,
però.
Tutti sanno che, quando l'osservazione
negativa parte dall'opposizione, scattano meccanismi di difesa
pavloviani: “Non si sono rivalutate le pensioni perché la Sinistra
ha lasciato i conti disastrati o perché i nostri compagni di ventura
vogliono introdurre quell'abominio del reddito di cittadinanza. Che
colpa ne abbiamo noi?”
Bisogna lavorare di sponda. Qui ci
vogliono esperti di pubblicità o, se preferite, di propaganda.
Instillare, ad esempio, il dubbio che qualcuno voglia spingere un ceto non certo
benestante, ma non ancora impoverito, a consumi più frugali e
popolari, quando prima poteva permettersi di tanto in tanto il
ristorantino stellato o il fritto misto nella pizzeria sotto
casa, potrebbe essere la mossa vincente. Oppure, più banalmente, poiché l'i. di
certo non ama mangiare solo Nutella e tortellini al sugo Star (e
qualche selfie lo vede soddisfatto davanti a piatti luculliani),
perché non creare un collage delle sue immagini a tavola corredato
dalla fotografia di qualche disperato (italiano!!!) , di qualche
diseredato che dovrebbe essere (e ovviamente non lo è) strappato
alla sua condizione di miseria grazie allo slogan “salvinifico”:
“Prima gli italiani”?
Terzo consiglio. Fare terra bruciata.
Guardate il Nordest che sta piano piano voltando le spalle alla
compagine governativa. Confindustria e Confartigianato del Nord non
amano ora le politiche di un Governo che hanno lisciato pelo e contropelo
fino all'altro ieri.
Senza troppo strepito, incominciate, ad
esempio, individualmente a scrivere alla Ferrero, alla Barilla, alla
Star che non gradite l'accostamento di prodotti di così consolidata
tradizione a personaggi politici che non approvate.
Non chiamatelo boicottaggio, però, non siate
ingenui!
Non avete ancora capito che il
vittimismo di cui era maestro Berlusconi è un'arma potentissima
nelle loro mani, condita ora anche con il pepe del complottismo di marca
pentastellata?
Esprimete il vostro disagio, la vostra
difficoltà. Personale. Individuale.
Verrà il momento in cui, in modo
discreto, anche chi produce sentirà odore di terra bruciata, un
odore che non contribuirà a migliorare di certo le proprietà organolettiche né
della pasta, né della crema di nocciole, né del sugo industriale di marca. Partiranno delle letterucce.
E fare "Food porn" con i prodotti dell'EuroSpin non farà, datemi retta, lo stesso effetto.
arz©