domenica 16 dicembre 2018

Caro Carabiniere,...

https://video.repubblica.it/edizione/roma/roma-violenta-aggressione-al-carabiniere-dopo-lazio-eintracht-il-militare-estrae-la-pistola/322572/323193?video&ref=RHPPBT-BH-I0-C4-P11-S1.4-T1


Caro Carabiniere,
tu che, aggredito da una ventina o più di cosiddetti tifosi laziali protagonisti di un' altra aggressione nei confronti di altri tifosi tedeschi, non hai ceduto alla prima reazione, quella più semplice, ossia quella di fare il tiro a segno con gli energumeni, meriti il mio e il ringraziamento di tutti.
Rassegnati. Ti daranno del codardo per quello che hai fatto, ma chi lo pensa, sappilo, è della stessa genia degli energumeni che ti hanno aggredito.
Le tifoserie amano il linguaggio della Guerra e quello della Mafia, non per niente si rivolgono a te con l'”infame” di prammatica.
Eri in evidente inferiorità numerica, ti sei difeso come hai potuto. Venti contro uno, sai che eroi, loro! Tu eri solo e avresti potuto , anche da solo, fare molto male e, se non hai ceduto alla soluzione più facile, è dato dal fatto che tu sei un vero professionista. Avresti potuto a ragione invocare la legittima difesa. Ti hanno ferito.
Tu sei un professionista, però, e il tuo compito non è lasciare cadaveri per le strade, ma quello di evitare che ce ne siano.
Inoltre, se avessi sparato, avresti avuto le geremiadi di quelli che rispettano le Forze dell'Ordine solo quando manganellano gli altri. ACAB siete e ACAB, per loro, sempre sarete.
E' un vero peccato che un vostro diretto superiore, quello agli Interni, anche se tu dipendi dalla Difesa, lisci i cagnacci di tanto in tanto, magari promettendo loro un appalto nel terzo settore della violenza. Belle le ronde, no? Non possiamo mica mettere Carabinieri e Poliziotti dappertutto, vero?
D'altronde, caro Carabiniere, ed è inutile nascondercelo, anche tra i tuoi commilitoni c'è una certa simpatia per chi va per i modi spicci, non è un mistero. E tra i fan dei club sportivi ci sono molti militari che quando scrivono non vanno tanto alla leggera. Senza parlare di quelli che frequentano i siti di Casapound e FN.
Ecco, ammesso questo, per amor di verità, quando ti sarai rimesso, perché la bottigliata in testa è arrivata e avrà fatto danni, cerca di convincere chi ti è vicino che questi personaggi sono pericolosi: hanno una certa predisposizione verso la violenza, e dopo esserla presa prima con l'extracomunitario poi con le zecche, prima o poi le vittime sarete voi.
Prendi ad esempio i successi reali delle Forze dell'Ordine di questi mesi: l'annientamento del clan Spada e di quello dei Casamonica.
La rovina del clan Spada è partita dalla testata di uno di loro a un pacifico giornalista (e ora dovrà dare cappocciate al muro del carcere per la sua beotaggine).
Vorrei che il vigliacco lancio della bottiglia (vigliacco perché ha confidato sul tuo essere professionista) si ritorcesse allo stesso modo su di loro, spezzando la catena che unisce tifoserie e forme di estremismo (nel caso specifico, quello nero, ma non mancano addentellati di altri colori).
Temo che domani , come sarebbe normale, i personaggi protagonisti della tua aggressione non riceveranno la visita delle Forze Armate.
Non succederà, lo sai; e sarà uno smacco. 
I loro nomi e i loro profili sono conosciuti meglio di quelli dei “lupi solitari”.
Prima si deve depotenziare la copertura politica che ha permesso a lungo e  permette a tali persone di andarsene in giro, superbe del loro nulla, dopo aver combinato quello che hanno combinato, indisturbate.
Fatti difendere dai tuoi commilitoni e a muso duro chiedete ai vostri superiori che atteggiamenti di questo genere da parte di balordi straconosciuti e straschedati non possono essere tollerati. E che non reagire , in termini di legge, significa dargliela vinta alla grande. E che fargliela pagare al prossimo scontro di piazza come contentino non è il modo migliore per farsi giustizia perché vi mette tutti allo stesso livello.
Be', oggi, è ancora presto per pensarci. Prenditi qualche giorno e non pensare a niente. Ti spetta.
Poi ritorna al lavoro. Auguri di buona guarigione.
Stefano

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