Sul fatto che il congiuntivo stia
maluccio tutti sono d'accordo, e anche illustri linguisti concordano,
ma anche il condizionale, datemi retta, sta male, molto male.
Prevalgono ora l'indicativo, il modo
della certezza e dell'oggettività e, ahimè, l'imperativo, sdoganato
dal “vaffanculo” pentastellato.
Poiché la lingua è un elemento che
segnala un mutamento del pensiero, il declinare del pensiero
ipotetico e della sfera della soggettività dovrebbe far preoccupare
molti, ma , purtroppo, a mio avviso, non è così.
Senza pensiero ipotetico non c'è
scienza e senza soggettività non c'è pensiero critico per andare
sul filosofico, ma la deriva dei modi e anche la confusione dei tempi,
comporta anche una mutazione, uno scivolamento degli atteggiamenti
pragmatici e della testa delle persone.
Fatemi fare l'umorista, il linguista
dilettante, il nostalgico e, sicuramente, il passatista e barbogio.
Ho l'età per esserlo.
Il mio quadretto di inciviltà vale, penso, solo nelle lande settentrionali del territorio italiano, le uniche da me esplorate.
Anni '50: “Buongiorno; (pausa) per
cortesia, potrebbe farmi un caffè?” (Saluto, pausa, condizionale,
terza persona e formula di cortesia).
Anni '60: “Buongiorno, può farmi un
caffè, per favore?” (Saluto, verbo servile, terza
persona e formula di cortesia).
Inizio anni '70: “ Buongiorno, fammi un
caffé, per favore!” ( Saluto, imperativo, seconda persona
singolare e formula di cortesia).
Fine anni '70: “ Ciao, fammi un
caffè, per favore!” (Saluto informale, imperativo, seconda persona singolare e formula di cortesia).
Inizi anni '80: “Ciao, un caffè!”
( Saluto informale, frase nominale).
Anno 2000: “Il solito!” (Si
presuppone che il barista conosca i nostri gusti. Nemmeno si chiede:
si pretende che il barista colga per intuito i desideri del cliente).
Anno 2010: “... ” (Non si saluta, faccia incazzosa d'ordinanza, si
pretende che il barista sappia che cosa vogliamo). Dopo lo sguardo interrogativo del barista. "Caffè!"
Anno 2018: “Cazzo, ho fretta! Un caffè. Puoi
sbrigarti?” (Grugno obbligatorio, espressione volgare, seconda
persona e invito a non perdere tempo).
I baristi. Tutti Santi. Subito.
arz62
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