venerdì 21 dicembre 2018

Blocco stradale: come le leggi si trasformano in soprusi.


Partiamo dalla premessa che sono contrario al reato di “Blocco stradale”. Ne capisco la ratio (e il reato era già previsto dal nostro ordinamento), ma prevedere pene detentive come quelle indicate dal nuovo Decreto Salvini è illogico e, come vedremo, ingiusto. in particolare perché, e ne abbiamo già le prove, è un reato che si contesta a chicchessia a pura discrezione del Ministero degli Interni.
L'esempio è di pochi giorni fa: i bus turistici hanno paralizzato VOLONTARIAMENTE il centro di Roma per far valere i loro diritti.
Non entro nel merito, sta di fatto che i conducenti dei bus hanno bloccato de facto la circolazione dell'Urbe.
E' intervenuto qualcuno? Si son visti manganelli roteare? Neanche per sogno! L'intervento dei poliziotti sarebbe stato altamente impopolare e non avrebbe pagato in termini di consenso politico. Così come sarebbe impopolarissimo invocare pene draconiane per le tifoserie che un'ora prima e un'ora dopo le partite utilizzano le strade cittadine per le loro scorribande.
Ecco il punto: una legge che si applica solo come deterrente per contenere i movimenti di opposizione e non si applica, anche quando vi è una palese violazione, quando la convenienza politica lo impone, non è una legge, è un sopruso.
E il Decreto Salvini non è nato per migliorare la vita dei cittadini, ma per dar la parvenza dell'esistenza di uno Stato Forte.
Ovviamente Forte coi deboli e, debole, persin vigliacco, coi Forti.
E' il solito sangue di Don Abbondio che scorre, lento e lutulento, nelle vene delle Istituzioni italiane e che fa del nostro Stato sempre più uno zombie malcerto nel passo e nella direzione.
arz©

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