sabato 22 dicembre 2018

Facciabucco e l'inquinamento globale dovuto ai gas serra (metano, in primis).


Mi sta capitando qualcosa di divertente. Su Facebook pubblico con una certa frequenza le mie sciocchezze: disegni, abbozzi, osservazioni e, più frequentemente, deliri (ma l'antibiotico sta facendo il suo effetto, non preoccupatevi, passeranno tra breve) .
So di raggiungere un numero limitato di persone e, se devo essere sincero, sono un cultore appassionato dei venticinque lettori manzoniani.
Lo so, non va di moda: va per la maggiore il quarto d'ora di celebrità di Andy Warhol, che, tradotto nel ruggito del mandiboluto, suona all'incirca: meglio un giorno da leone che cento da pecora. Insomma, meglio pisciare nel piatto di portata nel miglior ristorante di Milano ed essere visto su You Tube da un miliardo di persone che rimanere semisconosciuto all'orbe terracque disquisendo su temi dotti e barbogi.

Ma io sono del gregge di Epicuro, mi conoscete. Amo vivere nascosto. E non frequento i ristoranti milanesi.

Orbene, ordunque: da un po' di tempo vengo tempestato da richieste sempre più frequenti di allargare i miei orizzonti.
Ammetto una colpa: ho usufruito di una promozione di 15 euro di Facebook per estendere i miei post e ho utilizzato l'offerta per allargare a un migliaio di persone due/tre messaggi edificanti, per puro spirito educativo. Ah, con scarsissimo effetto, sia chiaro! Anzi: allargando il pubblico degli uditori, mi sono scontrato con intolleranti antipaticissimi di ogni risma e colore.

Il bot che controlla i contenuti del Social o, meno probabilmente, l'amministratore delle pagine di Facebook devono aver dedotto che il sottoscritto è disposto a spendere dei soldi per guadagnare in “visibilità”, che è poi la vera moneta di scambio odierna, altro che bitcoin!
Poiché sono pigro e povero, declino il pressante invito. 
Grazie, non c'è trippa per gatti e la poca trippa che cucino è solo per gli ormai scarsi cultori delle frattaglie.

Però, un piccolo rovello mi rode: vuoi vedere che i contenuti di Facebook sono ormai di così cattiva qualità che persino i miei scarabocchi, i miei deliri costituiscono un valore, una merce di scambio?
Insomma, non saranno piatti elaborati da chef stellati, ma le mie frittatine alla buona hanno forse qualche interesse?

Se così fosse, perché, dunque, dovrei pagare io, lorsignori? Non vendo né borse artigianali, né caciotte.

Non è giunto il momento in cui voi amministratori di facciabucco paghiate qualcosina per tenere in piedi il vostro mercato pubblicitario (e quello nascosto, che, credo, costituisca il vostro principale introito: la profilazione dei vostri utenti)?
Per la legge che presiede la diffusione dei contenuti di Internet sapete benissimo che il contenuto cattivo tende ad espellere quello buono (per cui il video del più pirla degli adolescenti che si incendia i pantaloni per dimostare che il metano prodotto dal suo corpo è infiammabile ha 2000000 di visualizzazioni, mentre il dotto commento dell'intellettuale su qualche argomento di attualità ad andar bene raccoglie 200/300 like).
Forse cominciate a sentire che il metano prodotto sta rendendo l'aria irrespirabile, che le Fake News stanno inquinando la credibilità delle notizie reali, che il linguaggio degli spargitori di odio sta silenziando le parole pacate di chi crede ancora nella democrazia, anche attraverso l'utilizzo dei Social?
Ecco, se avete percepito il pericolo, sapete che cosa fare.
A destra, c'è il link della mia Paypal* ;-)

* Ad oggi, neanche un euro.

arz©

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