sabato 15 dicembre 2018

Ama il prossimo.


Capita di vedere le persone, le idee e persino gli oggetti morirci intorno. E' sensazione comune per gli ottantenni che vedono i coetanei diradarsi, le idee del tempo che fu trasformarsi in aria fritta alle orecchie dei pochi disposti ad ascoltarli e gli oggetti quotidiani trasformarsi con tale rapidità che certi vecchietti si attaccherebbero ancora al tubo catodico del televisore, solo potessero, per assistere a Rischiatutto.
Ecco che una trentina di anni di anticipo vivo la stessa sensazione, complice forse l'influenza che non mi molla.
Vedere un ragazzo che porta un semplice cartello con la scritta (sicuramente provocatoria, ma anche evidentemente ironica, gentile e disarmata): “Ama il prossimo”, fermato da due persone (due agenti in borghese? Non si usa più qualificarsi ora?) e portato a forza e con qualche danno fisico (un taglio a un labbro) per essere identificato segna il lento (?) passaggio verso un sistema autoritario e poco attento ai diritti del cittadino.
Il cartello, tra parentesi, esponeva un'idea che avrebbe dovuto ricevere il plauso degli amanti del presepio. Evidentemente il messaggio evangelico è ancora terribilmente sovversivo. Tant'è che l'Innominabile ha paragonato “Famiglia Cristiana” a un giornale dell'Ultrasinistra.
Vedere l'articolo 21 trattato come una cosa di poco conto e che può essere calpestato con tale noncuranza e senza la reazione di nessuno fa veramente paura.
Sono meravigliato che questo appaia a molti così normale. Non lo è.
Stanno diventando evanescenti: il diritto di opporsi al potere senza essere identificati (è successo più volte), la possibilità di esprimere un'idea dissenziente senza essere oggetto di un'azione di forza, il diritto del cittadino di non essere fermato senza che la persona che opera il fermo si qualifichi.
Ma quel che mi preoccupa di più è il fatto che un popolo privo di un minimo di ironia, che sa solo sogghignare, ma non ridere, è già pronto a compiere cose terribili.

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