Le notizie arrivano a spizzichi e
bocconi. E fintanto che le bocce sono in movimento sarebbe opportuno
non esporsi molto. Non perché sia pericoloso schierarsi, ma perché
è facile prendere lucciole per lanterne.
Fatta la premessa d'obbligo di chi
potrebbe andare a caccia di farfalle virtuali, ecco ciò che giunge
da fonti giornalistiche: la "regionalizzazione" di tre regioni del Nord
è cosa fatta.
Si prenderanno parte del gettito
fiscale, e gestire il denaro “proprio”, secondo la prospettiva
federalista, è cosa buona e giusta.
Muore, è il caso di dirlo, la
prospettiva solidaristica ossia la distribuzione del denaro dalle
regioni più ricche a quelle più in difficoltà.
Il M5s che ha pescato nel malcontento
meridionale tace. E chi tace acconsente. Evidentemente godono a farsi
vampirizzare dal Gattone del Cheshire che se la ride sotto i baffi:
l'obiettivo della Lega Nord è stato raggiunto di nascosto, anche se
lo slogan della Lega senza il Nord: “Prima gli italiani” andrebbe corretto
con l'indicazione delle regioni che vengono prima di altre.
Come per i
maiali della “Fattoria degli animali”, le leggi valgono per
qualcuno per altri no, quando si tratta di letti, ma in particolare quando si tratta di cibo.
Ovviamente la notizia è relegata nelle
pagine interne dei giornali cartacei e in carattere più piccolo
nelle edizioni on line.
Siccome però ci sono numerosi
meridionali che lavorano e vivono al Nord, bisognerà rendere l'offa
gradevole per tutte le mandibole: si prospetta una retribuzione
regionale maggiorata senza distinzione tra docenti del Nord e del Sud (varrà solo per Veneto, Lombardia e Emilia
Romagna) di 200 euro per gli insegnanti (così come avviene nel
Trentino-Alto Adige che è regione autonoma).
So che molti miei colleghi, del Nord e
del Sud, gongoleranno: vivere oggi con lo stipendio statale al Nord
significa far la vita del protagonista di “Breaking Bad” ossia
fare il docente di chimica e poi lavorare in autolavaggio per
arrotondare (quando avrà problemi di salute, il mite prof deciderà
di darsi al traffico di droga).
Duecento euro in più potranno evitare
agli insegnanti di diventare spacciatori di droga? Più probabilmente
smetteranno di arrotondare all'autolavaggio, ma tant'è.
Chi mi conosce sa che, nonostante sia
di stirpe orobica da generazioni, vivo come un marziano lo spirito
dei tempi. E ovviamente sono contrario a retribuzioni diverse per
mansioni che sono uguali (ammetto solo lo svantaggio climatico, ma
non posso pretendere uno stipendio maggiorato perché a Bergamo non
c'è il sole e non c'è il mare...)
Poiché sono sempre in posizione
minoritaria, so che pochi dei miei compagnucci di lavoro saranno
d'accordo con me. Non gliene faccio una colpa.
Ma c'è di peggio nella proposta (e non
è la prima volta che succede per iniziativa della Lega).
Poiché lo scopo non è solo dividere
il Nord dal Sud, ma anche rendere evidente a tutti chi è favorevole
e chi è contrario alle politiche del Partito autoproclamatosi maggioranza nazionale ci sarà la possibilità
per chi lo vorrà di rinunciare al bonus regionale.
Ed è qui che si evidenzia il veleno
della proposta: chi lo farà, e lo farà evidentemente perché in
disaccordo con le scelte regionali, sarà chiaramente identificato
come oppositore politico, come un corpo estraneo, il cancro di un
corpo sano.
E fianco a fianco a fare lo stesso lavoro ci saranno
nella stessa scuola due insegnanti: uno che guadagnerà un po' di più
perché fedele alle scelte del partito politico dominante e l'altro,
identificabile dal cedolino che renderà evidente la sua scelta di non aderire alla scuola regionalizzata, sarà lo sporco oppositore, il
pericoloso intellettuale che sarà bene guardare a vista. Sarà il solito sporco Statale.
Dalle Gabbie salariali alle Gabbie vere
e proprie il passo è breve.
P.S. Vuoi vedere che sto diventando complottista anch'io? ;-)
P.S. Vuoi vedere che sto diventando complottista anch'io? ;-)
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