La questioncella è stupidina. Quindi, non aspettatevi alati voli
del pensiero.
I fatti sono semplici: alcuni giornalisti di una trasmissione di
Nicola Porro, giornalista cresciuto a pane e Berlusconi, tentano di intervistare
Michela Murgia che si è resa protagonista di un battibecco con Capitan Findus.
Non appena la scrittrice e opinionista viene a sapere a chi
dovrà concedere l’intervista, imbarazzata, si nega. Poi si giustificherà su
Instagram: non mi faccio intervistare perché c’è chi pregiudizialmente mi vuole
rappresentare in un certo modo.
Non si fa attendere la risposta di Porro che le
dà dell’ignorante (nella variante eufemistica di “colui/colei che ignora”) e di
essere al soldo di Berlusconi, nonostante sia fieramente antiberlusconiana (la
Murgia scrive per l’Einaudi).
Chi lo desidera può andare direttamente a vedersi in Internet
siparietti e controsiparietti.
Orbene, ordunque: perché ne parlo?
Semplice, perché nell’atteggiamento di Porro vedo un esempio
adamantino di una delle caratteristiche dei tempi: il narcisismo ferito.
Porro è un giornalista, è stimato nel suo ambiente,
sicuramente ha gratificazioni che molti suoi colleghi si sognano. Eppure, gli
rode, oh, come gli rode!
Sa che c’è una parte dell’umanità che non lo apprezza.
Magari le accuse nei suoi confronti non sono del tutto vere:
non è un pupazzo nelle mani della proprietà, non è il megafono delle idee
altrui.
Forse non è stupido né ignorante come lo disegnano i suoi
nemici.
Ma c’è una cosa che proprio non gli va giù: che ci sia
qualcuno che non desideri ad avere a che fare con lui.
Se la Murgia è una
sporca comunista, ignorante e pregiudizialmente antiberlusconiana, perché intervistarla?
Se è la nuova Boldrini (come entusiasti i commentatori di Porro la stanno
indicando), che senso ha pretendere (dico: pretendere) che ti dia ascolto?
L’unica motivazione dell’ira del giornalista è che il narcisista
non può accettare che qualcuno non lo apprezzi.
Come? Sono un giornalista importante, ho una trasmissione
televisiva tutta mia, e tu, piccola stronza comunista, non vuoi farti
intervistare?
Porro ricorda quei ricchi epuloni che organizzano cenette
volgari a base di champagne e donnine e che si meravigliano che qualcuno non voglia
partecipare all’evento mondano. Il retropensiero dedicato e delicato a chi si
nega sarà: “Non sarà mica frocio?”
Al narcisista non passerà mai per l’anticamera del cervello che
qualcuno non sia affascinato dalla sua popolarità e dal suo denaro che sono i
fari della sua esistenza.
Come può qualcuno rifiutare la popolarità derivante
dall’apparire in una trasmissione televisiva, come può disprezzare la richiesta
di un famoso giornalista, il cui valore è evidente, visto che viene pagato
molto?
Ecco: se volete far incazzare un narcisista dei media,
sapete come fare.
Quando si avvicinerà un giornalista di Libero, del Giornale
et similia e vi si rivolgerà col petto gonfio: “Sono di ***, potrei farle una
domanda?”, prendetelo in disparte e bisbigliategli all’orecchio: “No, non
rispondo alla sue domande. E poi abbassi la voce: vuole che tutti sappiano che
lavora lì?”
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