giovedì 11 aprile 2019

Capitan Findus non assiste al derby. Eppure è un tifoso sfegatato!


Il Ministro degli Interni comunica che non parteciperà alle manifestazioni del 25 aprile perché si dice disinteressato al “derby fascisti-comunisti”.
Ho già indicato nel linguaggio dei politici la tendenza all'infantilizzazione: per far arrivare il proprio messaggio è necessario renderlo semplice attraverso la premasticazione.
Il concetto di base è, Berlusconi docet, quello che l'uomo politico parla a bambini di 11 anni non particolarmente svegli e deve adeguare il proprio linguaggio al loro livello.
Nel caso specifico, c'è di peggio: c'è la banalizzazione.
La semplificazione può essere fastidiosa e manipolatoria, ma la banalizzazione è distorsiva e falsificatrice.
Anche i fascisti, a mio avviso, dovrebbero offendersi, e molto, per l'infelice espressione di Capitan Findus. 
Lo scontro, la guerra civile tra partigiani (di ogni colore, ricordiamocelo; non solo comunisti, ma monarchici, cattolici, liberali, socialisti etc...) e fascisti è stata una tragedia nazionale, non una partita di calcio da godersi con il pop corn in mano.
Smarcarsi dal 25 aprile non è, come sembra, una forma di equidistanza. 
Significa relegare il 25 aprile a manifestazione di parte e non come punto di partenza per la nuova democrazia, quella che permette, persino a chi sta palesemente calpestando la Costituzione su cui ha giurato, di essere nominato Ministro.
(E lasciamo perdere che cosa se ne faceva il nostro Capitano della bandiera nazionale fino a poco tempo fa, aggiungendo una nuova striscia al verde, bianco e rosso! Ricordo al Sovranista dell'ultima ora l'articolo 12 della Costituzione, eh!, quella scritta dai Comunisti!)

Nessun commento:

Posta un commento

Translate