Probabilmente, quello che scrivo è già stato scritto, ma mi cimento lo stesso, non essendo in realtà mosso dalla curiosità dell'indagine linguistica, ma dall'irritazione o, se volete, dall' "indignatio" ( e per questo mi occupo di satira e non di linguistica).
Il titolo de "Il Giornale" è il seguente: "Occhio, ci entrano in casa".
Non ci vuole un genio per capire che quell' "Occhio" è il cenno d'intesa tra amici. "Transléscion" spannometrica:
" Amico lettore de "Il Giornale", io e te siamo della stessa pasta. Tu non sei un lettore critico, sei il mio amichetto del cuore".
Non ti dico "Attento!", ti dico "Occhio!" ; l'espressione si usa in contesti in cui il pericolo c'è, ma non è "in praesentia": potrebbe avvenire.Tra breve. Forse. Ma io sono buono e ti avverto: "Occhio!"
La frase non ha soggetto. L'espediente è furbetto: il soggetto dovrebbe essere Monti , ma in realtà non è solo ( il verbo è al plurale)...E' evidente a chi si allude, pur restando nel vago: i Poteri forti, i Mercati, i Comunisti, vedete voi. Sono in tanti e ti stanno accerchiando, amico.
Ecco lo scopo: instillare la sindrome del proprietario di villetta con recinto, cane lupo e scacciacani (...se va bene). Eccoli si avvicinano:"Sono ladri? Assassini? Tagliagole?"
Tutti sappiamo chi sono: sono solamente quei grigi figuri che chiederanno, facendo la cresta, a te che sei benestante ( talvolta relativamente, d'accordo... ) poche centinaia di euro. Trasformarli in criminali, in rapinatori delle villette, c'è voluto poco. Un titoletto, perfido e cattivo. Come loro: gli avvelenatori di pozzi.
©arz
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